Il consigliere del Partito Democratico Alessandro Olivi, anche considerato il recente accertamento della presenza di infiltrazioni criminali nel settore del porfido, ha depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta informazioni e chiarimenti sulla reale volontà di dare piena attuazione alla legge provinciale n.1/2017 che ha riformato la disciplina dell’attività estrattiva introducendo in particolare nuove stringenti regole sull’obbligo di lavorazione del grezzo in cava, sulla tracciabilità e trasparenza delle seconde lavorazioni e sulla tutela della qualità del lavoro.
In sintesi la legge si era concentrata su tre sostanziali tematiche: 1) l’obbligo di lavorazione, per i soggetti concessionari delle cave pubbliche, dell’80% del materiale grezzo con propri dipendenti e di tracciabilità del restante 20% ceduto; 2) l’assunzione da parte del concessionario dell’obbligo di solidarietà retributiva e contributiva nei confronti dei lavoratori delle ditte della seconda lavorazione; 3) l’introduzione di un sistema mirato a garantire un maggiore coordinamento in materia di controlli sulla salute, sulla sicurezza e sulla tutela dell’ambiente e del lavoro.
Le nuove regole dovranno naturalmente riguardare tutte le future concessioni ma anche quelle già in essere per le quali operano già gli obblighi sulla lavorazione del grezzo, sulla tracciabilità e sulla solidarietà contributiva.
In questo senso dal 2017 al 2018 erano stati assunti dalla precedente Giunta tutti i principali provvedimenti per dare immediata esecuzione a quanto previsto dalla nuova legge.
Alcune forze politiche, oggi al governo della Provincia, avevano definito l’intervento legislativo “statalista…dirigista…con troppe sanzioni e controlli invasivi, e come tale…pericoloso”, e lo stesso assessore competente, nelle dichiarazioni di inizio legislatura durante la presentazione delle Linee programmatiche della Giunta, si era detto convinto che “alcune delle modifiche apportate alla legge provinciale sulle cave non avessero sortito l'effetto desiderato a causa degli oneri burocratici introdotti e riteneva per questo che la norma dovesse essere integralmente rivista per dare nuovo slancio al settore”.
Considerato inoltre che sembra andare un po' a rilento la mappatura delle ditte che effettuano la seconda lavorazione al di fuori delle aree in concessione, con l’interrogazione, il Consigliere Olivi chiede se L’Esecutivo è convinto di voler dare piena attuazione ai principi fondamentali introdotti con la L.P. n.1/2017 e in particolare di conoscere quante sono in questo momento le ditte che effettuano la seconda lavorazione al di fuori delle aree in concessione e per sapere se la Giunta non ritenga necessario potenziare il personale del Servizio Industria, Ricerca e Minerario al fine di garantire una più efficace attività di controllo e mappatura.
“Con la legge del 2017 abbiamo volutamente posto al centro dell’attività estrattiva nei giacimenti pubblici la tutela del lavoro, la trasparenza nella filiera produttiva e i processi di maggiore industrializzazione del comparto” – conclude Olivi - “E’ assolutamente necessario che l’attuale Giunta attui con rigore quanto previsto dalla riforma e non scelga la via delle scorciatoie e delle deroghe. Vanno salvaguardate le imprese che rispettano le regole e i lavoratori della filiera”.
cons. Alessandro Olivi
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