Ritenendo positiva la revisione del sistema sanitario provinciale presentata dalla Giunta, il consigliere provinciale Pietro De Godenz ha voluto presentare una nuova interrogazione a risposta scritta dedicata all'ospedale di Fiemme, situato a Cavalese.
Lo scopo della stessa, come si evince dal dispositivo articolato in tre punti, è quello di conoscere nel dettaglio Il cronoprogramma che seguirà la realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese, comprensivo di firma e tempi del contratto di progettazione, attivazione degli appalti e date di inizio e conclusione lavori previste, le modalità di finanziamento dell'opera e, infine, sapere se la PAT abbia intenzione di valutare modalità di reperimento di ulteriori fondi, ad esempio ricorrendo ad appositi finanziamenti europei, considerato l'aumento dei costi previsto rispetto al progetto originario.
"Questa interrogazione" ha dichiarato De Godenz "segue le innumerevoli da me fatte, unitamente ad altri atti politici, riferite al sistema sanitario trentino, alle strutture di valle e, in particolare, al nosocomio di Cavalese."
"Ad oggi" ha continuato "ancora nulla è dato sapere sulla modalità di inizio lavori e su quelle del finanziamento e quindi ho deciso di intervenire. Non intendo con questo sollevare alcuna polemica, ma solo conoscere e fare in modo che le mie concittadine e i miei concittadini sappiano quando potranno vedere la costruzione del nuovo ospedale e, soprattutto, usufruire dei suoi servizi."
"Ricordo" ha voluto concludere il consigliere " che come l'attuale, il nuovo ospedale - al servizio oltre che di Fiemme anche di Fassa, Cembra e Primiero - sarà fondamentale, una volta edificato e potenziato con la giusta dotazione di personale, per assistere trentini e ospiti oltreché per affrontare e, sono sicuro, vincere, l'eccezionale scommessa delle Olimpiadi 2026. Siamo già a fine 2020, i tempi vanno senz'altro accelerati se vogliamo farci trovare pronti."
cons. Pietro De Godenz
Upt
Sotto si riporta testo completo dell'interrogazione
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Gli ospedali periferici rappresentano un elemento cardinale del sistema sanitario trentino e si sono confermati centri fondamentali per l’assistenza e cura delle persone,
ancora di più in questo 2020 caratterizzato dalla pandemia Coronavirus la quale, purtroppo, appare tutto fuorché conclusa.
Si ritiene pertanto doveroso tornare ad occuparsi dell’ospedale di Fiemme, al servizio non solo di questa valle ma, giusto ricordarlo, anche di Fassa, Cembra e Primiero e, in particolare, della realizzazione del nuovo nosocomio.
Nonostante le ripetute richieste formali e informali, atti politici e interrogazioni varie, infatti, ad oggi ancora nulla è dato sapere sulle modalità di finanziamento e sulla data di inizio dei lavori.
Nei primi due anni questa legislatura l’iter ha avuto non pochi rallentamenti e i fondi previsti sono, di volta in volta, entrati e usciti dalla voci di bilancio, rimettendo in discussione un’opera essenziale che era già stata finanziata e praticamente pronta a partire.
Non si intende, con questa interrogazione, sollevare polemica alcuna su tempi di progettazione e lievitazione dei costi - i quali sono stati in passato additati come nuove fonti di ritardo - ma solo conoscere, e far conoscere a tutti, amministratori, cittadine e cittadini che attendono e meritano il nuovo ospedale, quanto tempo dovrà ancora passare affinché possano vederlo costruito, usufruendo dei suoi servizi.
Parimenti, è altrettanto opportuno evidenziare come il nuovo ospedale si riveli essenziale per località turistiche e per gli ospiti che ogni anno scelgono di trascorrere nelle nostre valli i loro periodi di villeggiatura, senza scordare la necessità anch’essa sempre più stringente di affrontare la grande ed eccezionale scommessa delle Olimpiadi 2026, per vincere la quale avere una struttura sanitaria nuova e all’avanguardia sarà sicuramente determinante.
L’ospedale era, è e rimane esigenza primaria per il territorio e per i suoi abitanti e la scelta di costruirne uno nuovo nella stessa sede, non fu a suo tempo un capriccio, bensì decisione ponderata, con i rispettivi fabbisogni definiti dall’APPS e che teneva conto della vetustità dell’attuale edificio ma anche, e soprattutto, delle nuove funzionalità necessarie ad un ospedale di nuova concezione.
In cinquanta anni, infatti, la nostra sanità è mutata in maniera radicale così come la funzione ospedaliera e i bisogni delle persone, come la pandemia di Covid-19 ancora in atto peraltro conferma. E’ anche bene ricordare come la costruzione di un nuovo ospedale rispetto alla ristrutturazione del vecchio fosse stata preferita anche per permettere una continuità funzionale dello stesso durante i lavori, elemento, questo, non certo di poco conto, che era stato valutato positivamente, e, anzi, auspicato anche dalla comunità scientifica e dalle istituzioni del territorio, comuni e comunità di valle in testa. Inoltre, costruire un nuovo ospedale - mantenendone il posizionamento nell’attuale collocazione - significherà anche mantenere i lavori già appaltati ed eseguiti più di recente come, ad esempio, la centrale dei sottoservizi. Infine, l’ospedale di Cavalese ha bisogno, oggi, soprattutto di tempestività e concretezza, non di ripensamenti, di ulteriori dilatazione di tempi o, peggio ancora, di blocchi a tempo indeterminato. Rimane invece fondamentale accelerare i tempi e dare alle cittadine e ai cittadini, garantendo anche ai nostri ospiti che ogni anno numerosi raggiungono il nostro territorio, tutti i servizi sanitari e l’ospedale d’eccellenza che meritano.
Tutto ciò premesso, si interroga l’assessore competente per sapere:
1. Il cronoprogramma che seguirà la realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese comprensivo di firma e tempi del contratto di progettazione, attivazione degli appalti e date di inizio e conclusione lavori previste.
2. Le modalità dettagliate del finanziamento dell’opera in oggetto.
3. se la Provincia Autonoma di Trento intenda, dato l’aumento dei costi previsto rispetto al progetto originario, valutare il reperimento di ulteriori fondi, ad esempio ricorrendo ad appositi finanziamenti europei.
Secondo quanto previsto dal regolamento interno chiedo risposta scritta.
cons. Pietro De Godenz
Upt
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