Cgil Cisl Uil: dopo la pandemia il Trentino non sarà più lo stesso. E’ ora che la Giunta cambi passo e apra alla condivisione delle priorità per fare ripartire crescita e occupazione.
Mancano idee strategiche e una visione del Trentino per il prossimo futuro. Per i sindacati la manovra finanziaria che la Giunta provinciale si appresta a varare è inadeguata a fronteggiare la crisi economica e sanitaria imposta dalla pandemia. La legge di stabilità per il 2021 così come il bilancio sul prossimo triennio non prevedono interventi in grado di stimolare la crescita economica e l’occupazione. E non è solo una questione di risorse insufficienti visto che arriveranno nelle casse di Piazza Dante sia le risorse in compensazione dallo Stato per il mancato gettito sia una quota parte del Recovery Fund. “In questa fase non ci sono stanziamenti per far fronte all’impatto enorme che la disoccupazione avrà sul nostro mercato del lavoro non appena verranno sbloccati i licenziamenti né sono state previste politiche industriali in grado di sostenere il recupero di produttività e competitività del nostro sistema economico”, fanno notare i segretari generali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, che sottolineano anche il grande vuoto che si registra sul fronte della sanità. “Siamo nel pieno di un’emergenza sanitaria ed è chiaro a tutti il ruolo centrale che in questa partita deve essere svolto dalla sanità territoriale. A tutti tranne che all’Esecutivo che non prevede risorse adeguate per rafforzare il sistema di prevenzione potenziando l’assistenza territoriale, la prossimità nelle cure e la medicina di base, la domiciliarità e la telemedicina. Un fronte su cui il Trentino è ancora indietro come dimostra la difficoltà a fronteggiare la ripresa dei contagi, ma purtroppo si discute ancora di una sanità fondata sugli ospedali senza vedere che il presente e il futuro sono nella centralità della prevenzione sanitaria diffusa, in totale contraddizione connilmpaino provinciale per la salute 2015-2025”.
Non va meglio sul fronte dello sviluppo economico, dove si decide di non decidere rimandando ad un prossimo futuro la gestione di alcuni nodi critici che affliggono il Trentino a cominciare dalla mancata riforma dell’assetto istituzionale che impedisce di fatto la riorganizzazione degli enti locali e delle loro funzioni. E anche sul fronte delle tanto sbandierate opere pubbliche non si va molto più in là del consueto elenco di interventi. “Nessuna individuazione di priorità e soprattutto nessun intervento sul fronte della manutenzione e messa in sicurezza del territorio, della sostenibilità ambientale e della prevenzione del dissesto idrogeologico - insistono i tre segretari –; ambiti di intervento strategico anche per migliorare la nostra agricoltura e rendere più competitiva la nostra offerta turistica”.
Altra nota dolente le politiche per il lavoro. Le promesse di un rafforzamento di Agenzia del Lavoro con il potenziamento delle risorse umane dei centri per l’impiego sono sparite nel documento finanziario. “Difficile immaginare come verrà affrontata la crisi occupazionale senza risorse umane né economiche”.
Cgil Cisl Uil dunque insistono ancora una volta sulla necessità di avviare un confronto ampio sulla definizione di alcune priorità strategiche per far ripartire il Trentino su basi solide. “La Giunta continua a non decidere, a non fissare alcuna priorità limitandosi ad interventi spot, senza alcuna visione. E’ necessario invece fare scelte coraggiose anche con l’apporto di competenze e professionalità presenti nei vari ambiti della nostra comunità. Anche per questo abbiamo chiesto un incontro urgente alla Giunta: serve una vera cabina di regia anticrisi e un patto per lo sviluppo tra tutte le parti sociali”.
Uno scatto di coraggio che, ricordano i sindacati, si aspettano anche le imprese come emerge dal documento del Coordinamento imprenditori. “Su diverse questioni sindacati e aziende dimostrano di avere visioni molto vicine. La Giunta esca dal suo isolamento e cominci a costruire insieme alle parti sociali. La pandemia ha cambiato tutto. L’Esecutivo non può rimanere arroccato su posizioni di parte, deve cambiare rotta per la crescita della comunità e soprattutto di quelle aree periferiche sulle quali si sono spese tante promesse in campagna elettorale”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.
Ufficio stampa Cgil del Trentino
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