In questi giorni, davanti alle stazioni dei treni si può notare un preoccupante assembramento di studenti in attesa degli autobus che li portano a scuola. Da lunedì, con la didattica a distanza per le scuole superiori, si spera che questi assembramenti diminuiscano. Ovviamente la didattica a distanza è necessaria a questo punto di diffusione del virus, anche per alleggerire i mezzi di trasporto pubblico e si spera, che anche grazie al sacrificio imposto ai nostri ragazzi, si possa tornare presto alla scuola in presenza, di importanza fondamentale.
Ritengo sia stato uno sbaglio non procedere ad uno screening in tutte le scuole trentine che sarebbe stato importantissimo per arginare i contagi.
Ma gli assembramenti ci sono anche in città e nei paesi. Non tutti sono così ligi alle regole, come ampiamente verificabile attraverso le varie denunce e segnalazioni che si vedono sui social network, con tanto di materiale fotografico annesso. Chiunque percorra le strade dei centri nota ragazzi, ragazze ma anche adulti senza mascherina o solo abbassata che bevono o fumano e quindi si sentono autorizzati a non indossarla. Ma non sono pochi purtroppo e fra loro chiacchierano a stretto contatto. E’ evidente come, per colpa di alcuni, potrebbe essere una grande fetta di cittadini a dover pagare un carissimo prezzo, in particolare le fasce più deboli della nostra cittadinanza: i malati e le persone anziane.
Non voglio dire che i controlli non ci siano, ma sicuramente non sono sufficienti. Difficilmente si incontrano forze dell'ordine o polizia municipale che, in piazze, strade o luoghi di maggior affluenza, controllano che i comportamenti dei cittadini siano adeguati alla tutela della salute di tutti.
Preme a questo proposito rilevare l'importante contributo di volontariato di Trentino Solidale. Cinque persone sono presenti in cinque fermate dei bus della città che sono a maggior rischio di assembramento tra le 13 e le 13.30.
Ciò premesso, interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:
1. se, nel caso in cui fosse concesso dal governo nazionale di prosegure con la scuola in presenza al 50 per cento per le superiori, si ritiene che i mezzi di trasporto pubblico siano sufficienti a permettere il distanziamento degli studenti e ad evitare assembramenti alle fermate;
2. se non ritenga utile procedere ad uno screening con tamponi rapidi in tutte le scuole trentine allo scopo di rendere ancora più efficace l’individuazione sul nascere di nuovi focolai in ambito scolastico;
3. se non ritenga opportuno sollecitare i Comuni affinché siano intensificati i controlli sul territorio trentino da parte della Polizia municipale e soprattutto vigilare affinché tali controlli siano effettuati in maniera costante e rigorosa, per evitare che sia reso vano il sacrificio di chi rispetta la regole.
Cons. Lucia Coppola
Futura
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