Ho letto con interesse che entro il 2030 la Provincia di Bolzano vuole diventare una regione modello per la mobilità con la bicicletta. Tutto ciò con l’adozione di un Piano, L'Alto Adige salta in sella, il cui obiettivo dichiarato è quello di raddoppiare entro quella data gli spostamenti in bicicletta e renderla una reale alternativa all’uso dell’automobile.
Un progetto ambizioso che per essere attuato ha bisogno di infrastrutture adeguate come piste ciclabili e percorsi veloci riservati ai ciclisti, servizi idonei e parcheggi sicuri.
La Giunta provinciale altoatesina ha già deciso a questo proposito l’istituzione di un servizio di coordinamento per la mobilità sulle due ruote e i primi progetti sono già stati realizzati: a Brunico, ad esempio, sono state definite le linee guida per i parcheggi e distribuito un questionario sulla mobilità.
La bicicletta quale mezzo di trasporto assicura un contributo a una mobilità sostenibile sotto il profilo ambientale, considerato che non genera inquinamento né produce rumore. Nelle aree urbane, un maggior numero di biciclette al posto delle automobili contribuisce a ridurre la congestione del traffico e il consumo di energia degli spostamenti. Da diversi studi emerge che le emissioni di CO2 dovute ai trasporti potrebbero essere ridotte sostituendo i viaggi brevi in automobile con spostamenti in bicicletta. Un minore uso di automobili può ridurre l’assottigliamento della fascia di ozono, diminuire gli effetti dei gas serra, lo smog fotochimico, le piogge acide e l’inquinamento acustico.
Inoltre, in genere, i parcheggi per le biciclette non prevedono alcun pagamento, il che rende questo mezzo di trasporto ancora più accessibile. L’uso della bicicletta può quindi ridurre sostanzialmente le spese di viaggio. Un utilizzo sempre maggiore della bicicletta rende superflua una seconda vettura, consentendo di nuovo di risparmiare in misura considerevole.
Il Consiglio della Provincia autonoma di Trento ha approvato nel maggio scorso un ordine del giorno (n. 171) sul progetto per la mobilità ciclabile.
Tra i punti approvati ne cito alcuni: l’impegno della Giunta provinciale ad avviare al più presto un tavolo di confronto con i soggetti interessati, a cominciare da comunità e comuni, avente per oggetto il tema della mobilità e in particolare della mobilità ciclabile. Ad elaborare un piano strategico per la mobilità con l’obiettivo di incentivare l’utilizzo della bicicletta e di mezzi elettrici e favorire l’intermobilità. Ad attivare e promuovere, quando non di competenza, la valutazione di fattibilità tecnico economica di un pacchetto di azioni tra le quali il potenziamento ulteriore della rete delle piste ciclabili e dei percorsi ciclapedonali protetti, anche prevedendo la possibilità di restringimento delle strade; parcheggi protetti e videosorvegliati per le biciclette nelle stazioni; cicloparcheggi strutturali nei nodi di interscambio, rastrelliere, box bici; finanziamento ai comuni per la realizzazione delle ciclabili interne inizialmente anche provvisorie; incentivi economici ai lavoratori per il “bike to work”; rendere gratuito il servizio di bike sharing emotion per i possessori di abbonamento al trasporto pubblico locale e altri punti facilmente consultabili.
Ciò premesso interrogo il presidente della Provincia di Trento per sapere:
• a quasi sei mesi dall'approvazione dell'ordine del giorno su quali punti di impegno si è iniziato a lavorare e con quali risultati;
• se non ritenga che sarebbe utile un sondaggio rivolto alla popolazione trentina per conoscere le sue esigenze di trasporto, sia per motivi di lavoro che per il tempo libero, quante persone ritengono utile un maggiore utilizzo della bicicletta, le carenze e criticità che riscontano nei loro spostamenti con questo mezzo e ogni quesito che aiuti a meglio comprendere come pianificare una mobilità sostenibile, economica, sicura ed efficiente, con la bicicletta che mira a diventare reale alternativa dell'automobile.
Cons. Lucia Coppola
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