Cgil Cisl Uil: positiva la scelta di sostenere le assunzioni, ma è indispensabile adottare misure selettive e verificarne l’impatto in termini di risultato nel tempo.
“Gli incentivi per favorire le assunzioni a tempo indeterminato e sostenere così la tenuta dell’occupazione compromessa dalla crisi generata dall’emergenza sanitaria sono una buona notizia. Crediamo, però, che queste misure da sole non possano bastare a portare fuori dalle secche il mercato del lavoro trentino. Serve anche un investimento adeguato sulle politiche attive del lavoro, ed in particolare sulla formazione continua per favorire la riqualificazione e sui servizi pubblici per l’impiego anche attraverso l’ampliamento degli organici dei centri per l’impiego per la ricollocazione dei disoccupati”. Lo sostengono i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, commentando le misure straordinarie previste nell’aggiornamento al Piano provinciale di politiche del Lavoro. “Per quanto ci riguarda tutti gli incentivi devono essere selettivi e ne deve sempre essere monitorato e valutato l’impatto in termini di addizionalità”, proseguono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. E’ in questa direzione che si è collocata la richiesta del sindacato di orientare le risorse soprattutto a sostegno delle fasce più deboli, come le donne e i giovani che hanno subito un contraccolpo maggiore a causa della pandemia perché anche durante il lockdown sono state attivate centinaia di assunzioni a tempo determinato ed erogare gli incentivi in modo non selettivo ne ridurrebbe l’efficacia.
Cgil Cisl Uil ribadiscono anche la necessità di agire sul piano delle politiche del lavoro. “Gli incentivi sono necessari, ma da soli non sufficienti. Servono risorse per estendere e potenziare le politiche attive e passive”. Dunque risorse per sostenere il reddito dei disoccupati e dei cassintegrati, ma anche misure per favorire la ricollocazione professionale di chi è rimasto a casa, cioè formazione continua e professionalizzante per rafforzare le competenze specifiche e quelle di base.
Manca infine un tassello fondamentale: chi concretamente deve mettere in atto queste politiche attive, con la presa in carico dei disoccupati, la profilazione e l’avvio ai percorsi di qualificazione e ricollocazione. “Finché la Giunta non deciderà di rafforzare gli organici dei centri per l’impiego rischiamo di combattere la disoccupazione con armi spuntate. E’ essenziale dunque che si avvii un piano di assunzioni per aumentare le dotazioni organiche dei centri sul territorio e allo stesso tempo che si favorisca una loro riorganizzazione per rendere il servizio più efficiente e vicino a lavoratori ed imprese anche in tempi come quelli attuali”.
Infine la questione della disoccupazione per i lavoratori autonomi. “Fin dall’inizio avevamo espresso perplessità a questa misura. Perplessità che trova conferma anche nello scarsissimo interesse che la misura ha suscitato tra gli imprenditori. E’ importante adesso che quelle risorse inutilizzate vengano spostate a sostegno dei lavoratori dipendenti e dei disoccupati”, concludono.
Ufficio stampa Cgil del Trentino
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