Premesso che:
durante la fase acuta della pandemia da Covid-19 (da marzo a maggio 2020) il presidente della Provincia ha dato vita a una sorta di “Covid Live Show” quotidiano, via Facebook e tv locali, per spettacolarizzare la diffusione dei dati sulla malattia, ottenendo importanti indici di ascolto a scapito però di una corretta, concisa e asettica informazione pubblica; in numerosi casi, infatti, sono stati forniti dati parziali, imprecisi e inesatti, come ampiamente documentato nel mio libro bianco;
la spettacolarizzazione della comunicazione sulla pandemia enfatizza gli aspetti emotivi a scapito di quelli scientifici e tecnici ma è stata privilegiata per evidenti scopi propagandistici, anche per coprire le negative performance (tra le peggiori a livello nazionale per tasso di contagi e di decessi) della gestione sanitaria della pandemia nella Provincia autonoma di Trento;
il presidente della Provincia di Bolzano ha fatto molte meno “conferenze stampa” dal vivo e ha privilegiato comunicati scritti più completi e precisi, con il risultato di diffondere informazioni più attendibili e confrontabili;
per realizzare tali “Covid Live Show” la giunta provinciale ha investito significative risorse pubbliche, visto che – per un costo che si aggira su almeno mille euro a puntata – tra la fine febbraio e la prima metà di ottobre, ha realizzato oltre 80 trasmissioni;
oggi è scaduto il termine del nuovo avviso, pubblicato dall'ufficio stampa della Provincia, per la manifestazione di interesse per “un servizio per la gestione, la documentazione e la trasmissione delle conferenze relative all'emergenza Covid-19”, “giustificato” da questa premessa: “Considerato l'andamento dei contagi e l'esigenza di dare la massima diffusione possibile delle informazioni legate all'emergenza Covid-19, l'Ufficio stampa organizza frequenti momenti di approfondimento dedicati ai giornalisti, ma accessibili alla generalità dei cittadini, al fine di aumentare i canali di diffusione di notizie relative alla tutela della salute pubblica”;
il bando richiede “la gestione dell’attrezzatura audio e video per la conferenza, la realizzazione delle riprese con regia mobile omologata e la trasmissione in diretta streaming delle immagini realizzate; in ragione dell'imprevedibilità degli eventi, il servizio potrebbe essere richiesto con un preavviso di 2 ore”; si richiedono fino a 3 telecamere Full HD 1920 x 1080 e una serie di servizi accessori per un “valore stimato a singola conferenza stampa” di Euro 900 al netto dell'Iva;
SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA PER SAPERE:
1. in base a quali valutazioni/previsioni epidemiologiche, sanitarie o politiche ritiene necessario riprendere le “conferenze stampa” sulla pandemia da Covid-19 nelle stesse modalità da show televisivo impiegate nella fase acuta della pandemia, nella prima parte dell'anno;
2. quanto ha speso finora la Provincia autonoma di Trento nel 2020 per la realizzazione di tali programmi sul Covid-19;
3. se ritiene che caricare emotivamente la comunicazione, esponendo al “popolo trentino” il suo corpo e il suo viso, quelli dell’assessora alla salute e dei dirigenti medici, migliori la qualità dell'informazione diffusa, che dovrebbe essere la più “scientifica”, accurata e precisa possibile;
4. perché ha ritenuto necessario conferire un incarico esterno, al costo di oltre mille euro a puntata di circa 45 minuti di durata, e non ha deciso di utilizzare invece le risorse tecniche e professionali interne all’articolato e ben organizzato ufficio stampa della Provincia autonoma;
5. perché ritiene necessario l'uso di tre telecamere per quasi un'ora di programma, quando una sola telecamera per 10 minuti di informazioni essenziali esaurirebbero tutta la necessità comunicativa indispensabile alla situazione;
6. se intende riprendere il ritmo quotidiano delle comunicazioni, che aveva causato in primavera una sorta di crescendo emotivo collettivo, a scapito di una seria gestione delle informazioni sulla pandemia;
7. perché si privilegia l’orario del tardo pomeriggio (a Bolzano la comunicazione dei dati viene fatta in mattinata) che crea effetti di apprensione-psicosi, soprattutto nella popolazione anziana che va a dormire presto, e impedisce ai mezzi di informazione di condurre le necessarie verifiche incrociate, e raccolta di commenti e valutazioni esterne indipendenti, sui dati e sui provvedimenti annunciati;
8. perché ritiene che una informazione diretta, autogestita dal potere politico-amministrativo, che inevitabilmente si colora di una tinta fortemente propagandistica, sia preferibile a quella fornita dai diversi e credibili mezzi di comunicazione che caratterizzano il Trentino, da decenni, come una delle realtà territoriali a più alta intensità e qualità di mass media;
9. se gli esiti delle recenti elezioni comunali, negativi per la Lega Salvini Trentino, abbiano influenzato la sua decisione di riprendere con la diffusione martellante dei “Covid Live Show”, per cercare di riguadagnare la popolarità perduta.
PAOLO GHEZZI
Gruppo provinciale FUTURA
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