È apprezzabile essere giunti oggi ad un momento di condivisione, tra maggioranza e minoranze, rispetto all’utilizzo di risorse che sono giunte da Roma alcuni mesi fa, grazie a quello che il Presidente Fugati ha definito un lavoro corale di tutte le forze politiche e delle Istituzioni della nostra Provincia. È apprezzabile anche perché il tempo è galantuomo, e ha dimostrato, per come si sono svolti i fatti e per come sono andate le cose, l’infondatezza delle accuse di chi vedeva negli accordi sottoscritti tra le Giunte precedenti i precedenti Governi nazionali, i vizi che avrebbero costretto la nostra autonomia all’impotenza e le nostre casse a rimanere inesorabilmente vuote.
Se considero conclusa, con lo svolgersi di questa discussione, una questione politica che ha conosciuto anche momenti tesi come l’abbandono dell’Aula da parte delle minoranze, confesso che ritengo tuttora poco spiegabile perché quei fondi non siano stati inserite immediatamente nell’assestamento di bilancio e di lì discusse e votate già durante l’estate. Non si trattava infatti di risorse giunte a sorpresa, ma attese, auspicate e persino richieste. E non si comprende dunque come mai un corrispondente programma di spesa non fosse già stato predisposto e non fosse pronto per l’Aula, visto i ripetuti richiami all’urgenza e alla necessità di varare interventi tempestivi.
Il rischio, oggi, è infatti che le risorse che la Giunta ha voluto nella propria pronta disponibilità inserendole nel fondo di riserva del Presidente, l’Esecutivo provinciale non sia in grado di spenderle entro l’anno corrente. E che dunque si veda costretto a rimetterle nel bilancio del prossimo anno. Una prospettiva rispetto alla quale mi sento di fare una sola richiesta, però pressante: quella di progettare e di disegnare in modo accurato le politiche, le azioni e le voci di spesa che andranno a rinforzare.
La prossima Nota di aggiornamento al DEF fornirà, in questo senso, una prima occasione che non va sprecata. Così come non è da sprecare la coraggiosa apertura del presidente Fugatti alla possibilità di ricorrere ad un maggiore indebitamento Provinciale per potenziare una manovra anticongiunturale che dovrà però necessariamente essere di lungo respiro. Perché i debiti che finiremo inesorabilmente per lasciare in eredità ai nostri figli, dovranno essere serviti alla costruzione di un Trentino migliore e più produttivo, e non solo a tamponare senza visione le tante piccole crepe che vediamo aprirsi nel giorno dopo giorno.
cons. Giorgio Tonini
PD DEL TRENTINO
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