Estratti del discorso del Presidente Sassoli in apertura del Consiglio europeo dell'1 e 2 ottobre 2020.
Durante il suo discorso di apertura al Consiglio Europeo, il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ha sottolineato la necessità di ricostruire l'economia europea in linea con dei principi che siano più equi e sostenibili:
“Dobbiamo ricostruire la nostra economia e il lavoro nella UE, cominciando a pensare, finalmente, dalla parte di chi è più debole, di chi non ha nulla e non più soltanto dalla parte di chi ha già molto”.
“Abbiamo bisogno di una politica economica e sociale dell'UE forte, basata su una idea di società ecologicamente sostenibile. Affrontare in modo deciso le disuguaglianze sociali ed economiche e rispondere alle esigenze delle persone che sono state maggiormente colpite dalla crisi. La ricostruzione deve rafforzare la coesione delle nostre comunità, una relazione virtuosa tra istituzioni, cittadini e territorio, affinché le persone non siano più considerate soltanto consumatori ma cittadini consapevoli. Questa è una delle condizioni fondamentali per uscire dalla crisi”.
Ha poi parlato della necessità di affrontare il divario digitale in Europa:
“In questo contesto la pandemia ha rivelato che la mancanza di accesso a Internet è una delle cause principali delle crescenti disuguaglianze tra i cittadini europei, ed è una forma importante di emarginazione”.
“Nel mondo che viene l’accesso a Internet dovrebbe essere considerato come un nuovo diritto umano. Ma non c'è diritto umano senza garanzie democratiche. L'UE ha la sfida di essere pioniere e di dare un esempio nella democratizzazione del mondo digitale”.
“Per questo ci deve essere una profonda riflessione e un'azione politica in sintonia con una transizione digitale capace di mettere al centro le persone e i loro diritti, implementando protocolli e infrastrutture aperte per fare della tecnologia un'opportunità per molti e non un privilegio per pochi. L’Europa deve essere in grado di costruire una società digitale che rispetti i diritti, sia innovativa e permetta ai cittadini di avere voce in capitolo su come vengono prese le decisioni nelle infrastrutture digitali”.
Sul tema dell’immigrazione e dell’asilo il Presidente Sassoli ha aggiunto:
“La recente distruzione del campo di Moria, sull'isola di Lesbo, e più in generale le condizioni di vita di molti migranti e richiedenti asilo - tra i quali tanti bambini - nei nostri Paesi membri, sono lo specchio di un ritardo ormai inaccettabile. L’Unione europea, il maggiore attore economico globale, deve mostrare il coraggio di una politica di immigrazione e di asilo comune, basata sulla solidarietà e la responsabilità. Il Patto per l’immigrazione e l’asilo presentato la scorsa settimana dalla Commissione europea è un passo avanti. Il Parlamento è pronto ad impegnarsi in modo costruttivo nel negoziato con il Consiglio e la Presidenza tedesca”.
Sulle trattative per il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE Sassoli ha ribadito:
“Voglio essere molto chiaro perché alcuni segnali sono davvero inaccettabili: il Parlamento non sta bloccando nulla. Le richieste che abbiamo avanzato sono nell’interesse dei cittadini europei. I ritardi sono dovuti ad una mancanza di controproposte del Consiglio. Molte sono state le concessioni del Parlamento rispetto alle posizioni del Consiglio. Se c’è la volontà si può chiudere rapidamente un accordo politico”.
Sulle questioni che coinvolgono i Paesi del vicinato europeo, il Presidente ha sottolineato:
“Dobbiamo assicurarci di poter fare tutto il possibile per sostenere i bielorussi nella loro lotta per la democrazia e dare appoggio a coloro che subiscono repressioni”.
“Riguardo al tentato omicidio di Alexei Navalny vorrei ringraziare le autorità tedesche per l’accoglienza e le cure fornite. Il Parlamento chiede chiarezza sul caso e sollecita l'avvio immediato di un'indagine internazionale imparziale sulle violazioni degli impegni internazionali della Russia nel settore delle armi chimiche”.
“Siamo imperturbabili e determinati nel manifestare la nostra solidarietà alla Grecia e a Cipro. Nel contempo, il Parlamento europeo è fermamente convinto che una soluzione duratura al conflitto può solo risultare da un dialogo fra le due parti. Se le cose dovessero volgere al peggio, dovremmo essere pronti a servirci dei numerosi strumenti che abbiamo a disposizione, comprese sanzioni mirate e settoriali. Ma speriamo di non dover arrivare a tanto”.
Infine, ha concluso il suo intervento ricordando la Conferenza sul futuro dell'Europa:
“All'inizio di questo mandato ci siamo impegnati in una Conferenza sul futuro dell'Europa. La crisi attuale ha rafforzato questa esigenza. Il Parlamento è pronto per il lancio della Conferenza dallo scorso gennaio. I nostri cittadini meritano un'UE che sia all'altezza dei suoi obiettivi e nella posizione migliore per affrontare le sfide future, e che non si limiti ad affidarsi ai vecchi metodi. Conto su di voi perché una decisione arrivi con il prossimo Consiglio e ci consenta di iniziare al più presto la Conferenza a Strasburgo”.
Il discorso completo del Presidente è disponibile qui.
Ufficio stampa Parlamento europeo
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