Cgil Cisl Uil delusi dai progetti che la Giunta intende mettere in campo con le risorse aggiuntive statali e la quota Recovery Found. “Nessuna politica industriale né strategia per rilanciare lavoro e produttività”.
Sostegno all’occupazione e welfare per lavoratori, ma anche opere pubbliche e politiche industriali che stimolino davvero gli investimenti privati per favorire competitività, produttività e crescita dentro un quadro di prospettiva che arrivi almeno fino alla fine della legislatura. Sono queste le prime richieste che Cgil Cisl Uil avanzano dopo la presentazione della Giunta provinciale dei progetti legati alle risorse del Recovery Found, ma anche all’utilizzo di 165 dei 217 milioni di euro di maggior gettito girato dallo Stato nelle casse di Piazza Dante. Le tre sigle sindacali non nascondono la delusione per un pacchetto di progetti che manca di una visione d’insieme. “Bene l’elenco di grandi opere e pure il pacchetto di risorse destinate ai settori economici gestite da Trentino Sviluppo. Ma da soli questi interventi non sono sufficienti – dicono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Ci saremmo aspettati una strategia di rilancio che guardi oltre l’emergenza sanitaria, invece c’è un elenco di progetti, molto sbilanciato sulle opere pubbliche e manca del tutto il riferimento ad una nuova politica industriale che sostenga gli investimenti delle imprese favorendone l’innovazione, la competitività, la produttività e la creazione di buona occupazione”. Per quanto riguarda, invece, il ricorso all’indebitamento per 300 milioni di euro nel triennio ‘21-’23 Cgil Cisl Uil parlano di scelta condivisibile, ma riterrebbero opportuno coinvolgere il risparmio locale attraverso un prestito gestito in Trentino per investimenti locali.
Altra nota dolente è il welfare per il lavoro. La Giunta ha previsto un finanziamento delle politiche attive del lavoro ma manca un investimento reale sul rafforzamento di Agenzia del Lavoro, sul fondo territoriale di solidarietà, né ci sono misure innovative di welfare per i lavoratori. “Nei piani per il Recovery Fund sono indicate anche queste priorità, ma serve investire fin d’ora sul bilancio del 2020 su servizi che favoriscano la conciliazione, che vadano incontro alle famiglie con familiari anziani e non autosufficienti, o ai genitori con figli piccoli – insistono i tre segretari -. Nulla neppure sull’innovazione organizzativa né sulle forme di lavoro agile, sebbene è anche attraverso questi strumenti e questi servizi che si fa crescere la produttività del lavoro pubblico e privato”.
Sul capitolo lavori pubblici i sindacati non nascondo le perplessità legate ai tempi lunghi di realizzazione. “Il Trentino non ha solo bisogno di un pacchetto di grandi opere, che vedranno la luce chissà quando. Servono interventi cantierabili subito che facciano da volano alla ripresa economica e creino lavoro”. La direzione su cui puntare per Cgil Cisl Uil è la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente, la messa in sicurezza dei territori più fragili. “Il cambiamento climatico ci espone al crescente rischio di dissesto idrogeologico e produce conseguenze pesantissime sull’agricoltura e sul turismo. Serve una strategia che consolidi questi settori, fondamentali per la nostra economia”.
Infine un passaggio sul rinnovo dei contratti pubblici. “Nella lista presentata dall’Esecutivo non c’è nessun riferimento al rinnovo dei contratti pubblici e mancano i 20 milioni di euro che la Giunta si era impegnata a stanziare. E’ l’ennesima presa in giro per questi lavoratori”, concludono.
Ufficio stampa Cgil Cisl Uil del Trentino
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