Da che data, un Comune può applicare la Tariffa ridotta del ciclo dell’acqua?
Le informazioni tecniche fornite dalla giunta provinciale potrebbero risultare fuorvianti e strumentalizzabili.
Da sempre, nei Comuni delle nostre vallate si preferisce lasciare in disparte la politica nazionale e provinciale. Vengono invece favorite le liste civiche come espressione di impegno personale di ciascuno a servizio di una comunità.
Per questo motivo la presenza di politici di livello superiore, specie quando non richiesta, è vissuta come un’ingerenza nelle libere scelte di una comunità.
A peggiorare le cose possono contribuire episodi come quello descritto nell'episodio che ha stimolato la nostra interrogazione. Da un lato l’aspetto acqua, tema sensibile ed estremamente delicato. Inoltre riteniamo che creare falsi convincimenti, esprimere illazioni senza alcun rispetto dei ruoli e delle diverse competenze - prevaricando il ruolo tecnico - possa alimentare attese infondate. E’ profondamente scorretto e generatore di dibattito negativo nelle comunità locali.
Di seguito l’interrogazione.
Da che data, un Comune può applicare la Tariffa ridotta del ciclo dell’acqua?
Durante la pandemia da Covid anche gli Enti Locali hanno cercato di venire incontro a cittadini ed imprese con vari provvedimenti compresa la riduzione di varie tariffe. Ciò avviene in un quadro normativo rispetto al quale i vari Servizi provinciali possono assistere tecnicamente offrendo pareri di opportunità e legittimità.
Dentro a questo solco, stona una vicenda occorsa al Comune di Sella Giudicarie rispetto alla quale, appare giusto riportare una sintetica cronaca per meglio inquadrare la vicenda.
In data 26.06.2020, il capogruppo di minoranza comunale “Civica futura”, (supportato per sua affermazione da puntuali informazioni ricevute da un assessore e da un dirigente provinciale tramite messaggi whatsapp!?) asseriva che le tariffe relative al ciclo dell’acqua potessero essere ridotte o azzerate anche retroattivamente alla data di assunzione del provvedimento.
L'amministrazione comunale, nel frattempo, si era preoccupata di chiedere formale parere tecnico al Servizio Autonomie locali della PAT affinché comunicasse la vera interpretazione del comma 2 dell’art.21 della L.P. 13 maggio 2020, n. 3.
Contrariamente a quanto sostenuto dalla minoranza comunale, si è potuto appurare soltanto che tale norma prevede la riduzione/esenzione delle tariffe relative al ciclo dell’acqua come applicabile dalla data della delibera e non dall'inizio dell’anno in corso.
In attesa del parere richiesto, l’amministrazione effettuava ulteriori opportuni approfondimenti tecnici preordinati all'adozione delle relative delibere. Sentita, seppur informalmente, la Commissione tecnica tributi e tariffe istituita in seno al Consorzio dei comuni trentini, riceveva conferma che le nuove tariffe avrebbero trovavano legittima applicazione solo dalla data di entrata in vigore del provvedimento e non retroattivamente. Lo stesso Ufficio del Vice Presidente Provinciale, dopo un breve approfondimento, confermava il quadro normativo.
A quel punto, il Consiglio e la Giunta comunali, in data 05 agosto (ultima data utile prima del silenzio elettorale e ancora senza nessuna risposta ufficiale da parte della PAT) adottavano i provvedimenti di rispettiva competenza. Tra questi, l’azzeramento delle aliquote IMIS autorizzate dalla PAT e a seguire le tariffe ed i canoni di locazione per un importo complessivo di oltre 400.000,00 euro.
Notevole, che il provvedimento assunto dal Comune di Sella Giudicarie relativo alle tariffe dell’acqua, è identico nei termini e nell'applicazione a tutti quelli assunti dai comuni trentini che hanno deliberato in merito.
In data 17 agosto 2020, veniva pubblicata sul sito istituzionale della Provincia (sezione Territorio/Autonomie locali) una nota Informativa in merito alle novità normative ed amministrative per quanto riguarda la materia dei tributi e delle entrate extra-tributarie locali. Nel chiarimento si evidenziava puntualmente che ‘…Le tariffe così rideterminate trovano applicazione dalla data del provvedimento che le determina, ovvero da data successiva indicata nel provvedimento stesso, e quindi senza effetto retroattivo.’
Veniamo all'attualità. Pochi giorni fa, una nota a firma dell’Assessore agli Enti locali, avv. Mattia Gottardi, fa finalmente pervenire una risposta scritta all'amministrazione comunale.
In data 07.09.2020, dopo oltre 70 giorni dalla richiesta, fuori tempo utile, in piena campagna elettorale e vaga in molti passaggi, contiene informazioni che non solo non corrispondono a quanto superficialmente affermato dalle minoranze comunali ma nemmeno alle interpretazioni ufficiali della PAT.
Riteniamo che creare falsi convincimenti, esprimere illazioni senza alcun rispetto dei ruoli e delle diverse competenze (anche in senso tecnico) possa alimentare attese infondate oltre ad essere profondamente scorretto e generatore di dibattito negativo nelle comunità locali.
Tutto ciò premesso il consiglio interroga la Giunta per sapere
• se è al corrente del parere del consorzio dei comuni in merito all'interpretazione del comma 2 dell’art.21 della L.P. 13 maggio 2020, n. 3 e delle linee guida pubblicate in agosto dal Servizio Autonomie locali?
• se debba essere considerata una prassi della quale prendere atto: alle richieste di formale parere ai servizi provinciali, d’ora in poi, risponderanno i competenti membri di giunta provinciale direttamente di propria firma.
• se non si convenga, in caso affermativo che le risposte siano fatte pervenire, chiare, di univoca interpretazione e non oltre il tempo massimo per poterne formulare un conseguente provvedimento.
Trento, 15 settembre 2020
Cons. Michele Dallapiccola, Cons. Paola Demagri, Cons. Ugo Rossi.
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