In virtù dello spazio dedicato negli scorsi giorni sui due principale quotidiani trentini ad ospitare due attacchi rivolti al sottoscritto, rispettivamente dal sig. Radice e dal sig. Piccoli, rispondo cumulativamente a quanto riportato.
Per quanto riguarda il senior di Forza Italia (che però non si firma mai come tale) Giannantonio Radice, visto che a quanto pare – mi si conceda il gioco di parole – da alcune settimane pare abbia “messo radice” in un terreno stantio, carico di odio e invidia nei confronti del sottoscritto e di AGIRE per il Trentino, suggerisco un’operazione di sovescio, con aratura volta ad arieggiare la terra e interramento (dell’ascia di guerra e) di “somenze” di calma e tranquillità. E’ evidente che Radice abbia patito il cambio in corsa del candidato sindaco - come molti altri che fino a ieri sostenevano a spada tratta l’avv. Baracetti e si sono ritrovati monchi come Muzio Scevola, dopo una telefonata giunta da Roma –, ma mi duole informarlo che AGIRE, proprio perché coerente, una volta cacciato dalla coalizione che abbiamo contribuito a creare e iniziato il percorso con un nuovo candidato sindaco, nulla ha influito su questa scelta. Per quanto riguarda l’eventuale turno di ballottaggio, la nostra coalizione sta lavorando per far sì che sia Marcello Carli ad arrivarvi, e in quel caso è evidente che sarebbe il centrodestra a convergere su di noi e non il contrario. Se così non fosse e volesse prendersi il tempo di consultare il nostro Statuto, troverà che “Il movimento si colloca, nel pensiero e nei valori, all’interno dell’area politica del centrodestra autonomista”.
Per quanto riguarda il notaio Paolo Piccoli, ritorna con un cliché anti-democratico e anti-costituzionale volto a limitare il mio diritto all’elettorato passivo. Ci aveva già provato lo stesso Ianeselli un mese fa, ma che evidentemente ritiene più saggio mandare avanti il proprio “padrino”. La motivazione sarebbe sempre la medesima: la carica di Consigliere provinciale dovrebbe garantirmi spazio e visibilità tali da influenzare la volontà degli elettori. La realtà, come penso sappia perfettamente Piccoli - essendo stato anche Presidente del cda de “l’Adige” - è ben diversa, visto che la legge sulla par condicio garantisce a tutti il medesimo spazio sui quotidiani e che le dirette del Consiglio provinciale, momento di massima visibilità per i consiglieri, non sono trasmesse né sul sito di tale organo né in diretta tv. Diviene quindi chiaro che la mia potenziale visibilità ne risulta assolutamente compressa, al contrario di quella garantita dalla professione di notaro: si ricordi che il Piccoli non si è tirato indietro ed ha regolarmente svolto la sua funzione all'ultima e mediaticamente rilevante assemblea Federcoop, senza peraltro che il sottoscritto si sentisse in dovere di metterci becco. Ciò in virtù del fatto che al sottoscritto hanno insegnato a mettere a posto la propria stanza e rifarsi il letto, prima di uscire di casa e voler cambiare il mondo. Guardando nella propria di stanza, ci troverà seduta Monica Baggia che, fino al giorno della conferenza stampa di addio da Trentino Trasporti (incarico squisitamente politico), ha sputato contro la Giunta Fugatti per puro tornaconto elettorale. Ciò che mi sorprende è come la campagna elettorale abbia tirato fuori il peggio da un professionista affermato e stimato - anche dal sottoscritto - che di certo si ritroverà, dopo questa candidatura e certe uscite, la reputazione scaduta a causa della vicinanza ad un candidato sindaco che nulla ha a che fare con la sua storia. Ci spieghi piuttosto Piccoli, da ex Dc e allievo di Degasperi, come si concilia la sua candidatura a servizio di una persona con valori antitetici, che sostiene l’ideologia gender, la disgregazione della famiglia, l’aborto e chi più ne ha più ne metta.
Claudio Cia
Consigliere provinciale e candidato della lista "AGIRE per il Trentino" (per Carli sindaco)
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