L’antagonista esotico è stato prelevato in Svizzera e trasferito oggi alla FEM che coordina il programma di sperimentazione a livello nazionale.
Ottenuta due mesi fa l'autorizzazione ministeriale per l’importazione su parere espresso dal Servizio Agricoltura-Ufficio Fitosanitario della Provincia autonoma di Trento, il Ganaspis brasiliensis, il parassitoide che servirà a combattere la Drosophila suzukii è arrivato oggi in Italia per iniziare la sperimentazione alla Fondazione Edmund Mach che coordina il programma a livello nazionale.
L’antagonista esotico è stato prelevato, seguendo tutte le misure di sicurezza previste dai regolamenti, dai laboratori del CAB International, importante centro di ricerca svizzero con cui FEM si coordina a livello internazionale nell’ambito della lotta alla Drosophila suzukii, il moscerino dagli occhi rossi che si nutre della polpa della frutta rossa prima che giunga a maturazione.
Ora per il Ganaspis inizia il periodo di sperimentazione in quarantena; il prossimo passo sarà la presentazione dello studio del rischio che valuti l’impatto del parassitoide sugli ecosistemi locali in caso di liberazione sul territorio. Tale studio è un requisito fondamentale per ottenere l’autorizzazione al rilascio e verrà presentato alle autorità preposte entro la primavera 2021.
In questo lavoro FEM integrerà gli studi già svolti presso CAB e negli Stati Uniti prendendo in considerazione le condizioni ecologiche specifiche degli ambienti italiani.
Per dare maggior rilevanza allo studio, la Fondazione ha ritenuto opportuno creare un gruppo di lavoro coinvolgendo nel progetto il CREA Firenze e numerose università e istituti di ricerca sparsi sul territorio nazionale e assumendo il ruolo di coordinatrice dei lavori. Una volta approvato lo studio del rischio, si potrà procedere all’avvio di un programma di lotta biologica per il controllo su scala territoriale di Drosophila suzukii, analogo a quello già partito nei confronti della cimice asiatica con la vespa samurai.
Un iter burocratico molto impegnativo e articolato
Il progetto SWAT-lotta biologica finanziato dalla Provincia autonoma di Trento (che coinvolge anche la cimice asiatica) ha investito importanti risorse sulla lotta a Drosophila suzukii. Nell’ambito del progetto la FEM si è attivata già da mesi per importare il parassitoide. Dapprima è stato ottenuto il parere positivo del Servizio Fitosanitario regionale per l’idoneità dei nuovi laboratori di quarantena ad ospitare l’imenottero che dovrà essere mantenuto in condizione controllate in attesa del via libera al rilascio da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Successivamente è stato attivato l’iter burocratico per ottenere l’autorizzazione a trasferire Ganaspis brasiliensis presso le strutture della Fondazione dai laboratori del CAB International.
L’agente di controllo biologico Ganaspis brasiliensis
Ganaspis brasiliensis è un microimenottero (piccola vespa) parassitoide originario dell’Estremo Oriente (Cina, Corea del sud e Giappone). Proveniendo dagli stessi luoghi di origine di Drosophila suzukii, il Ganaspis brasiliensis si è adattato a parassitizzare le larve del moscerino asiatico, dimostrando un elevato grado di successo e specificità al contrario delle altre specie di parassitoidi già presenti in Europa. Grazie alla presenza di questo antagonista naturale le popolazioni di Drosophila suzukii nei luoghi di origine sono mantenute in un equilibrio gestibile per le produzioni agrarie.
S.c. Ufficio stampa Fondazione Edmund Mach
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