Il Consiglio direttivo della SAT ha approvato all’unanimità nella seduta di mercoledì 29 luglio la mozione presentata dalle sezioni SAT di Besenello, Rovereto e Mori, con la quale si chiede al sodalizio di opporsi ad una pianificazione territoriale insostenibile, che vede nella realizzazione della A31 Valdastico Nord una politica viabilistica in netta controtendenza con l’esigenza primaria, sancita da Agenda 2030, di ridurre al minimo, emissioni, traffico, inquinamento acustico e ambientale.
Il testo redatto e condiviso da tutte le sezioni della Val Lagarina doveva approdare all’Assemblea dei Delegati lo scorso aprile, ma l’assise è stata sospesa a causa dell’emergenza Covid.
Tuttavia, prima del verificarsi di questa emergenza, i promotori della mozione avevano portato il tema in discussione negli incontri intersezionali durante i mesi di gennaio e febbraio 2020, illustrando le motivazioni con le quali si intende rigettare una infrastruttura fortemente impattante sulla vita delle popolazioni locali e sull’ambiente, impatto che avrebbe ricadute ben oltre la mera area interessata dai lavori.
Un modello di sviluppo superato, che incentiva ulteriormente gli spostamenti su gomma, senza porre attenzione alla vivibilità dei territori, alla qualità della vita delle comunità locali e incapace di fornire una reale alternativa ad un Trentino e, più in generale, a uno spazio alpino e pedemontano sempre più congestionato di auto e traffico.
Il percorso di condivisione con i soci ha trovato un diffuso sostegno; proprio per questo, rilevando una sostanziale sensibilità e partecipazione del corpo sociale alla tematica e in particolare alla A31 Valdastico Nord, il Consiglio Centrale ha di fatto approvato la mozione, che rappresenta dunque posizione ufficiale della SAT.
Una presa di posizione che, lungi dal rappresentare una opposizione al progetto Valdastico di per sé mira alla tutela della montagna e dell’ambiente nel suo significato più pieno, chiaramente espresso nello Statuto del sodalizio: montagna come spazio vitale in cui perseguire l’equilibrio fra natura, sviluppo locale, comunità e solidarietà.
“Va quindi anzitutto affermato in questa sede il dovere della SAT – si legge nella mozione- a interessarsi dei problemi riguardanti la gestione della mobilità nei territori di montagna e a ricordare che l’aspetto ambientale non deve necessariamente piegarsi ad una scelta che solo nel breve periodo può apparire economicamente vantaggiosa.
Il fattore ambientale infatti, è tema decisivo per determinare il futuro delle nostre valli e delle genti che le abitano. Il Trentino in generale e le valli del Leno nel caso della Valdastico, sono connotati da peculiarità naturali e storiche che li rendono unici. Esse, e i paesi che vi si trovano, devono essere raggiungibili attraverso una rete stradale che possa soddisfare al meglio le esigenze degli abitanti, ma questo non può dirsi delle grandi infrastrutture stradali quali la A 31 Valdastico Nord, che invece rischiano di determinare un cambiamento irreversibile dell’integrità territoriale. Si sta discutendo di un futuro ben poco auspicabile, non solo per gli amanti della montagna, ma soprattutto per il territorio naturale nella sua essenza. La fragilità, la biodiversità e soprattutto la limitatezza spaziale dell’ambiente alpino, sono elementi che dovrebbero spingere ognuno ad impegnarsi nel senso di una concreta tutela, nel rispetto anche degli abitanti delle valli, che si troverebbero a soccombere ad una politica che tutela la persona non in quanto tale, ma solo in quanto viaggiatore – consumatore, pedina di un anacronistico sistema di mercato. Inoltre – prosegue il testo - un monito chiaro a riguardo è stato definito a livello europeo dal Pacchetto “Unione dell’energia” (Direttiva 2016/2284/UE del 14 dicembre 2016) che prevede una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 40% entro il 2030. E’ da notare che il contributo del trasporto su strada, sul totale delle emissioni del settore, è del 93,8%. In questa ottica la costruzione di nuove infrastrutture autostradali quali la A31 Valdastico Nord, è chiaramente in contrasto con le politiche di riduzione del traffico veicolare e del potenziamento del trasporto su rotaia di persone e merci. Anche la Legge Provinciale 30 giugno 2017 n°6, art.1 si pone la finalità di organizzare “il sistema di mobilità provinciale in modo da contribuire allo sviluppo turistico ed economico del territorio, nell’ottica della realizzazione di un sistema territoriale sostenibile e integrato nell’ambito delle ALPI”.
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