Ecco le prime cinque lauree magistrali negli Sport di montagna.
Le tesi sono state discusse in presenza questa mattina nell’aula Ciminiera di Progetto Manifattura a Rovereto, sede del corso di studi
Con la mascherina e nel rispetto del distanziamento fisico, si è tenuta la prima sessione di laurea del corso magistrale interateneo in Scienze dello sport e della
prestazione fisica - curriculum Sport di montagna – attivato congiuntamente dalle università di Verona e di Trento.
La “squadra” dei primi laureati e delle prime laureate magistrali è composta da Michele Bais, Stefania Briccio, Arianna Dezulian, Flaminia Franchetti Pardo e Martina Palumbo.
Michele Bais si è occupato di “Effetto di 3 sessioni di allenamento al caldo sulla performance di endurance” (relatrici: Barbara Pellegrini e Alexa Callovini Alexa,
controrelatore Aldo Savoldelli).
Stefania Briccio ha curato, invece, “Uno studio longitudinale sulla coordinazione motoria in un campione di bambini italiani e di altre etnie” (relatrici: Valentina Biino e Chiara Milanese, controrelatrice Barbara Pellegrini).
Arianna Dezulian ha condotto un’”Analisi del modello prestativo nelle diverse discipline dello sci alpinismo: case report delle competizioni del campione del mondo U23 Davide Magnini” (relatori: Aldo Savoldelli e Barbara Pellegrini, controrelatrice Chiara Zoppirolli).
“L'equilibrio nello sci alpino: effetto del contesto specifico” è stato l’argomento scelto da Flaminia Franchetti Pardo (relatori: Federico Schena e Alfredo Brighenti e controrelatrice Valentina Biino).
Martina Palumbo, infine, si è concentrata su “Physio-metabolic aspects in athlets and sedentary people over-65, during leg and arm cycling exercises” (relatrici: Chiara Zoppirolli e Barbara Pellegrini, controrelatore Federico Schena).
Con la commissione di laurea presieduta da Federico Schena, presidente del corso e delegato alla didattica dell’ateneo di Verona, erano presenti per l’università di Trento Paola Iamiceli e Paolo Bouquet, rispettivamente delegata alla didattica e delegato allo sport, insieme ai rappresentanti degli enti che hanno favorito la nascita del nuovo corso di studi: Provincia autonoma di Trento, Comune di Rovereto, Trentino Sviluppo, Coni Provinciale di Trento, Federazione italiana sport invernali, Liceo Rosmini di Rovereto.
Promosso nell’ottobre 2018 dagli atenei di Verona e Trento con la collaborazione del Centro di ricerca Sport montagna e salute (Cerism) dell’università scaligera, il corso è un percorso formativo unico in Italia. A renderlo innovativo è la specializzazione nelle attività sportive di montagna e outdoor. Mettendo in connessione formazione, ricerca e relazioni internazionali, il corso approfondisce gli ambiti dell’organizzazione e della tecnologia in cui lo sport diventa volano di innovazione e sviluppo del territorio.
Laureandi e laureande hanno tagliato il traguardo finale del corso di studi nei tempi previstinonostante le difficoltà dettate negli ultimi mesi dal Covid-19. Emergenza che, grazie alla disponibilità del personale docente è stata gestita adeguatamente e non ha rallentato l’iter accademico.
Ufficio Stampa Università degli Studi di Verona
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