Lo scorso dicembre il Consiglio regionale, con un blitz notturno della maggioranza leghista, ha approvato un’emendamento alle legge sui segretari comunali valido solo il Trentino, allo scopo di istituire un doppio albo per i Segretari e prevedere la durata quinquennale del loro incarico, la valutazione sull'operato del Segretario da parte del Sindaco e la possibilità di revoca anche nel corso della legislatura con decisione del Consiglio comunale su proposta del Sindaco in caso di valutazione negativa. Il nostro Gruppo espresse subito una forte critica, sia per non aver coinvolto il Consiglio delle Autonomie Locali sia perché la riforma indebolisce la figura del Segretario minandone l’imparzialità. Forti critiche, per le stesse ragioni, vennero espresse anche dal Consiglio delle Autonomie locali.
Lo scorso febbraio il Governo ha deciso di impugnare la norma.
Ora, con una nota del 18/06/2020 inviata al Presidente Fugatti e all’Assessore agli enti locali Gottardi, avente ad oggetto l'illustrazione di tematiche di stretta attualità per gli Enti locali trentini, il Consorzio dei Comuni trentini chiede alla Provincia di sbloccare la copertura delle sedi segretarili in procinto di rimanere vacanti. Nella nota il Consorzio dei Comuni ricorda che “con l’art. 8 ter l.p. 27 dicembre 2010, n. 27, come sostituito dalla l.p. 23 dicembre 2019, n. 13, la Provincia aveva adottato specifiche disposizioni finanziarie, al fine di consentire ai Comuni di procedere alla copertura delle sedi segretarili vacanti.” Ma che, “per effetto della successiva riforma della procedura di reclutamento dei segretari comunali in provincia di Trento, attuata dal Legislatore regionale con l.r. 16 dicembre 2019, n. 8, e della sua successiva impugnativa, da parte del Governo, avanti alla Corte costituzionale, il turn-over delle figure apicali presso le Amministrazioni comunali risulta, ad oggi, di fatto impraticabile.” Questo perché “se da un lato, infatti, la costituzione dell’albo provinciale dei segretari degli Enti locali risulta ancora inattuata dalla Provincia, per via della pendente impugnativa, l’assegnazione dei medesimi incarichi secondo le previgenti disposizioni risulta, del pari, impossibile, tenuto conto dell'intervenuta abrogazione della relativa disciplina, disposta dalla data di entrata in vigore della stessa l.r. n. 8/2019 con la sola eccezione dei concorsi già banditi.”
Per questo motivo oggi abbiamo depositato un’interrogazione, per sapere cosa intende fare la Giunta per evitare il rischio di una “sostanziale interruzione dell’operatività dei municipi” (come si legge nella nota) e perché, nonostante l’impugnazione del Governo sia di febbraio, non si sia ancora provveduto ad una norma transitoria a tutela dei Comuni e delle Comunità. Rimaniamo convinti che se si fosse scelto di procedere con meno foga ed arroganza, coinvolgendo gli enti e gli organi interessati e prendendosi il tempo necessario per pensare e condividere una riforma così importante, si sarebbe di certo raggiunto un risultato migliore e si sarebbero evitati sia l’impugnazione del Governo che il rischio di danneggiare l'operatività dei Comuni e delle Comunità.
Per il Gruppo del Partito Democratico del Trentino
Cons.a Sara Ferrari
Cons. Alessio Manica
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