Sulla proposta di modifica del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Mach, approdata anche al Tavolo verde della Giunta provinciale, la Federazione ha sempre mantenuto un profilo istituzionale di confronto dialettico.
Tuttavia, la decisione di escludere i rappresentanti diretti delle cooperative trentine nel cda ha provocato una dura lettera da parte della Federazione a nome delle cooperative agricole, firmata dalla rappresentante legale pro tempore Patrizia Gentil: “una scelta incomprensibile e immotivata, e sbagliata per il sistema trentino. Il ruolo determinante che il mondo della cooperazione agricola riveste per il Trentino motiva una presenza diretta nel Consiglio della Fem”.
Chiesto un “necessario ed urgente confronto con la Giunta”.
“Francamente incomprensibile e immotivato introdurre elementi di frizione in un Ente così centrale per l'agricoltura trentina come la FEM, escludendone una parte determinante, quando invece sarebbe fondamentale e necessario praticare un convinto gioco di squadra tra tutte le componenti del settore sia pubbliche che private”.
La Federazione ha inviato oggi una lettera, firmata dalla rappresentante legale Patrizia Gentil, al presidente della Giunta provinciale Maurizio Fugatti, agli assessori all’agricoltura Giulia Zanotelli e alla cooperazione Mario Tonina.
“Nel corso del Tavolo Verde tenutosi lo scorso lunedì 15 giugno, a cui hanno partecipato tutte le componenti della cooperazione agricola trentina – si legge nella lettera - abbiamo appreso la volontà da parte della Provincia Autonoma di Trento di proporre una nuova configurazione per la governance della Fondazione E. Mach-FEM.
Non nascondiamo che la proposta della Giunta provinciale ci ha negativamente sorpreso e stupito, tanto nel metodo - nessun confronto preventivo - quanto nel merito, considerandola centralità della cooperazione agricola per il Trentino e per l'agricoltura in particolare: riteniamo infatti il nostro mondo, a buon titolo, interlocutore necessario e naturale del Governo provinciale, con il quale crediamo di avere sviluppato in questi anni una fattiva collaborazione a vantaggio degli agricoltori trentini e più in generale di tutta la nostra economia”.
“Nel comprendere – prosegue la lettera - l'esigenza di semplificazione complessiva dell'organizzazione che è sottesa a questa iniziativa, vogliamo tuttavia sottolineare con forza la necessità di un diretto e non mediato coinvolgimento della Cooperazione nell'individuazione dei componenti espressione del mondo agricolo.
Le modalità di designazione anticipate al Tavolo e riportate nell'emendamento depositato dall'Assessore Zanotelli - indicazione di tre componenti da parte dei sindacati agricoli - non possono trovare la nostra condivisione, considerato il ruolo determinante che il mondo della cooperazione agricola riveste per il Trentino”.
Inoltre, gli stessi programmi di finanziamento europeo per la ricerca prevedono che chi individua l’ambito della ricerca deve essere in stretta correlazione con gli utilizzatori.
Ecco perché la Federazione rivendica una presenza delle cooperative agricole all’interno di un ente importante di ricerca come la Fem.
La lettera elenca una serie di numeri che testimoniano il protagonismo delle cooperative ed i consorzi nello sviluppo economico del Trentino e non solo in riferimento ai singoli comparti (vitivinicolo, ortofrutticolo, lattiero- caseario e dell'allevamento), nei quali la cooperazione ha un ruolo di leadership quasi totale, ma di tutto il sistema produttivo locale a 360 gradi, con un impatto molto forte anche per il turismo e l'indotto in generale.
La imprese cooperative agricole, infatti, gestiscono la produzione di circa 18.000 soci per un controvalore di liquidato ai soci di circa euro 431 milioni di euro e sviluppano, tramite le proprie strutture, un fatturato di 1.169 milioni di euro, la grande parte del quale è creato tramite l'export sui mercati internazionali, che rappresenta una parte rilevantissima delle esportazioni di tutto il Trentino.
Le cooperative agricole, grazie all'impegno dei soci e del management, hanno saputo operare realizzando cospicui investimenti in strutture produttive di assoluto livello e sviluppando un patrimonio complessivo di 439 milioni di euro che rappresenta una grandissima ricchezza per tutta la comunità trentina. Inoltre, le OP trentine convogliano in Trentino circa 30.000.000 di euro di fondi UE OCM, che formano Piani Operativi di 60.000.000 euro l’anno reinvestiti sul nostro territorio.
Le cooperative agricole danno lavoro a più di 3.000 collaboratori, tra fissi e stagionali, ed in molte valli rappresentano l'unico presidio efficace e valido contro la desertificazione e l'abbandono del territorio.
La lettera si conclude con la richiesta di un necessario ed urgente confronto con la Giunta.
Ufficio Stampa Federazione Trentina della Cooperazione
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