Il punto della situazione a seguito dei monitoraggi del gruppo di lavoro PAT-FEM.
Continua la diffusione del batterio Erwinia amylovora in Valsugana. I risultati dei monitoraggi mostrano, oltre alla diffusione su melo e pero, anche un aumento sulle specie ornamentali e spontanee trovate infette in giardini, aiuole, parchi e alberature. Si tratta, soprattutto, di rosa, sorbo, nespolo, biancospino, cotogno e cotognastro. Poiché questa malattia da sola non si ferma - spiegano i tecnici della Fondazione Mach - è necessario informare capillarmente la cittadinanza ed intervenire senza indugio per anticipare ed arrestare la diffusione dell’infezione.
Campagna informativa per i cittadini
FEM, d’intesa con l’Ufficio fitosanitario della Provincia autonoma di Trento, ha inviato ai comuni della Valsugana un opuscolo informativo da diffondere ai cittadini per sensibilizzare la popolazione sulla diffusione della malattia sulle piante ornamentali e per richiamare gli obblighi di legge, gli stessi che vigono per i frutteti. Nei giorni scorsi è stato anche avviato un monitoraggio da parte della PAT per il controllo di piante ospiti infette, con conseguente asportazione dei sintomi e pulizia, nelle aree verdi pubbliche (parchi, ciclabili, aiuole e bordi).
Per sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza è stato realizzato un sito dedicato (//fitoemergenze.fmach.it/), allo scopo di informare in modo immediato e con semplicità sull’avanzamento della malattia, ma soprattutto fornendo una guida al riconoscimento dei sintomi nelle specie ospiti (piante spontanee e ornamentali) nonché indicando le misure di prevenzione e contenimento che tutti devono attuare.
Diffusione della malattia in Valsugana, casi fino a Castelnuovo
Nel corso degli ultimi giorni sono stati eseguiti numerosi controlli e osservazioni sul territorio con prelievo di campioni in frutteto ma anche su piante ospiti presenti in orti giardini e bordure. Il batterio continua quindi la sua diffusione, con casi fino a Castelnuovo.
Si conferma, come ipotizzato qualche settimana fa, che l’infezione da Erwinia amylovora è presente anche nell’ambiente extra agricolo rendendo la gestione del problema Colpo di fuoco molto complessa, anche perché la sua espansione è stata ampiamente favorita dalle condizioni meteorologiche del mese di giugno.
Oltre ad una attiva e puntuale azione di monitoraggio e accompagnamento da parte dei tecnici presenti sul territorio, che stanno informando sui sintomi e sulle modalità di pulizia delle piante colpite, il gruppo di lavoro della Fondazione Mach sta operando in stretta connessione con il Servizio Fitosanitario della Provincia allo scopo di mettere in campo tutte le competenze presenti per agire subito nei confronti di questa grave infezione da Colpo di fuoco batterico che sta colpendo duramente la melicoltura di un intero territorio. Lo scopo è quello di unire le forze, le conoscenze e le competenze per affrontare lo stato di emergenza ed essere in grado di gestire il futuro.
In meno di un mese sono stati analizzati 85 campioni dal laboratorio di diagnosi della Fondazione.
https://fitoemergenze.fmach.it
sc Ufficio stampa Fondazione Edmund Mach
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