CULTURA | ARTE | ROVERETO
Opere fotografiche, sculture e dipinti in grado di creare un unico grande componimento metafisico.
Nasce da un'idea del presidente del MART Vittorio Sgarbi la personale dell'artista Carlo Benvenuto. L’originale. Una mostra curata da Gianfranco Maraniello con la collaborazione di Daniela Ferrari e Chiara Ianeselli che sarà ospitata nelle sale del MART dal 27 giugno al 18 ottobre 2020.
In esposizione una selezione di circa sessanta lavori realizzati dagli anni Novanta ad oggi. Scelti dall’artista tra i capolavori delle Collezioni del Mart, completano la mostra gli autoritratti di tre grandi maestri del primo Novecento: Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi e Renato Guttuso
La personale verrà inaugurata venerdì 26 giugno alle 18:00, ingresso libero.
«Attraverso assonanze e riflessi - spiegano dal museo - il percorso orbita attorno a una stanza centrale dove dialogano quattro variazioni di autoritratto.
Protagonisti della ricerca di Benvenuto sono oggetti appartenenti alla dimensione silenziosa della quotidianità. Riprodotti in dimensioni reali, collocati fuori da un tempo e da uno spazio riconoscibili, perdono la propria funzionalità trasformandosi in immagini di misteriosa poesia».
É quindi una grande mostra a segnare la ripartenza del Mart e la sua nuova stagione. «La personale di Carlo Benvenuto - aggiungono i promotori - è il primo grande evento espositivo proposto dal Mart dopo il lockdown. Il progetto compone un tassello fondamentale nella più recente programmazione del museo che offre ai visitatori un itinerario sul tema dell’immagine nelle autonome ma contemporanee mostre dedicate alla storia della fotografia concepita con Italo Zannier, al medium filmico adottato dai cineasti Gianikian e Ricci Lucchi e all’approfondimento sul pittorialismo nelle collezioni fotografiche del museo proposto dal focus After Monet».
Carlo Benvenuto presenta dunque al Mart un’ampia mostra, progettata per gli spazi del museo e con un cameo rivolto alle sue collezioni. «In oltre vent’anni di lavoro - concludono - il privilegio del mezzo fotografico ha portato Benvenuto a una serrata indagine fenomenologica sul mondo come verifica percettiva e sentimentale della vita, contemplando ciò che appare familiare, domestico, intimo, esplorando la muta insistenza degli oggetti e risolvendo lunghe fasi preparatorie del lavoro nell’immediatezza dello scatto fotografico. In questo universo di oggetti, mobili e specchi, la narrazione, così come la mitologia privata, sono silenziose: le opere sono senza titolo, non descrivono».
Nelle varie trame che connotano il percorso espositivo si afferma inoltre «il tema del doppio, attraverso riflessi, abbinamenti, dialoghi con i dipinti della collezione del museo, ripetizioni e varianti fino a incontrare un autoritratto pittorico che Benvenuto ha concepito come “solitario”, unico a scrutare il vuoto, enigma apparentemente senza corri-spondenza, ma decisivo indizio per considerare tutta l’opera dell’artista come suo necessario rispecchiamento».
Ad accompagnare la mostra un ricco catalogo che include un esteso saggio sull’opera di Carlo Benvenuto proposto da Gianfranco Maraniello, il contributo critico di Massimiliano Gioni, un approfondimento realizzato da Daniela Ferrari in relazione agli autoritratti di Morandi, de Chirico e Guttuso inseriti in mostra e una conversazione tra Chiara Ianeselli e lo stesso Carlo Benvenuto sui temi dell’esposizioni al Mart e su questioni più generali relative alla poetica dell’artista.
L'artista
Carlo Benvenuto nasce a Stresa (VB) nel 1966 e vive a Milano.
Inaugura la sua prima mostra personale a Venezia nel 1997. Nel 1999 inizia a esporre con la Galleria Mazzoli di Modena. Ha tenuto mostre personali a Milano alla Galleria Suzy Shammah, a Parigi da Site Odeon 5, a Berlino alla Galerie Mazzoli e a Londra alla Spro-vieri Gallery, nel 2003 a Roma presso il MACRO e nel 2016 a Bergamo alla Gamec, nel 2018 al Teatro Anatomico di Modena. Per Expo Milano 2015 realizza l’opera Pane Metafisico al Refettorio Ambrosiano. Ha esposto in collettive alla National Gallery of Modern Art, New Delhi nel 1997, al Museo Pecci nel 2000, presso il Kunstmuseum, Klagenfurt e alla Biennale di Valencia nel 2001, al MACRO a Roma nel 2005, al Museum of Contemporary Art, Shanghai nel 2006, al MAMbo nel 2008, alla Triennale e al PAC di Milano nel 2010, al MATA di Modena nel 2015.
Le sue opere sono in collezioni private e museali.
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