L’assemblea straordinaria ha approvato oggi il cambio di Statuto della cooperativa. Due le modifiche principali: la possibilità di operare nel settore agricolo nazionale come consorzio di secondo grado e l’avvio di un sistema a rotazione delle scadenze dei componenti del Cda.
Il presidente Renzo Cescato: “È una grande opportunità per Cooperfidi, che può attivare la garanzia statale del Fondo Centrale di Garanzia per le imprese agricole”.
Il direttore Michele Sartori: “allargando il perimetro di operatività aumenta la redditività, che in definitiva si traduce in sostegno alle imprese provinciali”.
Cooperfidi diventa un consorzio di garanzia di secondo grado. Ciò significa che il consorzio di garanzia delle cooperative e delle imprese agricole trentine può operare anche con le PMI agricole di tutta Italia, in via indiretta.
L’assemblea straordinaria e ordinaria della cooperativa - che a causa dell’emergenza sanitaria si è tenuta stamane non con i soci ma con il Rappresentante Designato nominato dal Cda Patrizia Gentil, presidente del Collegio sindacale della Federazione, il presidente Renzo Cescato, il direttore Michele Sartori, il caposindaco Mario de Zordo e alla presenza del notaio Armando Romano - ha infatti approvato il cambio dello statuto sociale, che prevede, in particolare, due importanti modifiche.
La prima riguarda appunto la possibilità per l’ente di operare come confidi di secondo grado per il settore agricolo nazionale. “Nello specifico – spiega il presidente Renzo Cescato - la modifica consente a Cooperfidi di accettare come soci cooperatori anche altri confidi. Questo è particolarmente importante perché come Confidi Agricolo autorizzato, unico confidi vigilato in Italia, Cooperfidi può attivare la garanzia statale del Fondo Centrale di Garanzia per le imprese agricole. Una grande opportunità che ora occorre realizzare creando opportuni strumenti”.
“L’operatività in secondo grado – aggiunge il direttore Michele Sartori – rappresenta una possibilità di ampliare il giro d’affari della nostra cooperativa su operazioni controgarantite dallo Stato, e quindi di aprire un nuovo canale di redditività che aiuti a sostenere i costi operativi, a tutto vantaggio del sostegno alle nostre imprese provinciali”.
La seconda modifica statutaria riguarda invece il meccanismo di elezione del Consiglio d’Amministrazione che resta composto dal presidente eletto dall’assemblea e da 9 consiglieri (3 agricoltura, 2 consumo, 3 produzione lavoro e sociali e 1 designato dalla Provincia autonoma di Trento). Il nuovo Statuto ha introdotto un sistema a rotazione di scadenza ed elezione dei Consiglieri e delle Consigliere, una gradualità ritenuta importante per garantire continuità amministrativa pur assicurando la possibilità di ricambio.
L’assemblea per l’approvazione del bilancio sarà convocata più avanti, nella speranza di poter tornare a modalità di conduzione tradizionali grazie all’auspicato allentamento delle misure dettate dall’emergenza sanitaria.
Ufficio Stampa Federazione Trentina della Cooperazione
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