CULTURA
"Il Signore accolga la mia anima, ma la lotta continua", con queste parole il poeta nigeriano Ken Saro-Wiwa consegnò il suo nome all'eternità, poco prima di venire impiccato, accusato di aver istigato l'omicidio di alcuni Ogoni non in linea con la politica del MOSOP, il movimento da lui stesso creato per l'autodeterminazione dei popoli del Delta del Niger.
Negli anni il MOSOP si era contraddistinto per una forte opposizione alle multinazionali petrolifere che sfruttavano la zona, arrivando a farsi ampiamente notare sia a livello continentale che internazionale.
Il processo sommario che condannò a morte Ken Saro-Wiwa e altre otto persone fu aspramente criticato, ma fu solo nel 2009, ben 14 anni dopo, che dopo essere stata citata in giudizio la compagnia petrolifera Shell, pur di non andare a processo, accettò un patteggiamento di oltre 15 milioni di dollari, ammettendo implicitamente la propria responsabilità nella vicenda.
Nello stesso anno, la band italiana Il Teatro degli Orrori pubblicò un brano, intitolato "A Sangue Freddo", dedicato proprio a Ken Saro-Wiwa e al suo brutale assassinio. Era venerdì 10 novembre 1995.
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