Il Piano strategico 2022-2027 traccia la navigazione dell’Ateneo per i prossimi sei anni attraverso tre aree, quattro grandi temi e 52 azioni. Il documento nasce da oltre un anno di ascolto e discussione all’interno della comunità universitaria e con il territorio. Una mappa per tenere salda la qualità di UniTrento e, al tempo stesso, essere capaci di evolvere insieme a un contesto in profondo mutamento. Oggi la presentazione pubblica alla comunità universitaria. Nella conferenza stampa di questa mattina è stato anche presentato il Bilancio unico d’Ateneo 2021 e si è fatto il punto sui risultati di UniTrento nei finanziamenti Erc.
Tre aree, quattro grandi temi e 52 azioni, sintesi di 178 proposte provenienti dall’Ateneo. Sono alcuni numeri del Piano strategico 2022-2027 dell’Università di Trento per il periodo 2022-2027. Il documento, redatto dal Rettore con il Senato accademico sulla base dei criteri generali e dei vincoli finanziari posti dal Consiglio di amministrazione dell’Ateneo, è frutto di poco più di un anno di ascolto e discussione all’interno della comunità accademica e con il territorio.
Adottato dal Senato accademico il 27 aprile e approvato dal CdA il 28 aprile, oggi per il Piano strategico è il giorno della presentazione pubblica alla comunità universitaria da Palazzo Prodi in streaming. A illustrare i contenuti il rettore Flavio Deflorian con il prorettore alla programmazione e risorse Andrea Fracasso, che ha curato l’iter di elaborazione del piano insieme alla prorettrice alla didattica Paola Venuti e alla prorettrice alla ricerca Francesca Demichelis.
Per dimensioni, efficienza e flessibilità UniTrento mira a diventare un laboratorio di innovazione. Come una mappa, il documento traccia i principali obiettivi e le linee d’azione che guideranno le scelte dell’Università di Trento nei prossimi sei anni. In esso convergono i contributi della comunità universitaria e gli stimoli emersi dal confronto con il territorio.
Il Piano strategico 2022-2027, rispetto ai precedenti, è improntato a far evolvere l’Ateneo insieme a un contesto in profondo mutamento. Metterà a frutto quanto sviluppato col precedente Piano strategico e l’esperienza accumulata per far fronte agli eventi degli ultimi anni. La pandemia, che ha imposto all’Ateneo di ripensarsi all’improvviso per garantire la continuità didattica anche nell’emergenza sanitaria, da un lato, e le opportunità insperate dischiuse dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, dall’altra, hanno insegnato quanto sia prezioso un approccio dinamico verso le strategie di medio e lungo periodo. Se, dunque, l’obiettivo è mantenere in modo saldo la rotta della qualità di UniTrento, le linee strategiche e le 52 azioni che concorrono a raggiungerle, così come le risorse allocate sulle singole attività al termine del primo triennio, e poi negli anni successivi, potranno essere aggiornate e rimodulate, in base all’evolversi della situazione e allo sviluppo delle attività. Fino a 10 milioni di euro nei primi 3 anni e fondi simili nel secondo triennio per il budget che valorizza anche gli investimenti sostenuti in Ateneo da Fondazione Caritro e Ministero dell’Università e della ricerca.
scheda
La struttura
Nelle circa 120 pagine (tra parte I di 45 e parte II di 75) del Piano strategico 2022-2027 dell’Università di Trento vengono definite la missione e la visione dell’Ateneo sulla linea di tre aree strategiche, quattro grandi temi e due fattori abilitanti, articolati in 52 azioni.
Le tre aree strategiche: didattica, ricerca, terza missione
Il documento definisce tre aree strategiche.
La prima riguarda la didattica per una formazione di qualità, attenta ai bisogni della comunità universitaria. Tra gli obiettivi c’è l’innovazione della didattica che significa innovare approcci, metodologie, contenuti, ambienti e potenziare l’uso della tecnologia; ma anche connettere in modo più stretto didattica e ricerca. Si punta a consolidare il Centro di competenza per la formazione dei docenti e l’innovazione didattica (FormID) per promuovere la formazione, la sperimentazione e la riflessione in merito a nuove pratiche partecipative, inclusive e flessibili.
La seconda concerne la ricerca. Gli obiettivi sono la promozione della qualità rispetto ai migliori standard internazionali; favorire la partecipazione alle azioni nazionali (come Pnr e Pnrr); rafforzare e rinnovare il sistema della ricerca dell’Ateneo (funzioni di supporto, adeguamento infrastruttura tecnologica); rendere l’Università di Trento un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale sui temi dell’integrità della ricerca, dei dati aperti e della scienza aperta; posizionare UniTrento tra i riferimenti nazionali e internazionali per l’innovazione e rapporto sinergico tra ricerca e imprenditorialità.
La terza missione indica, infine, l’impegno dell’Ateneo nell’affiancare il territorio e la società in un processo di evoluzione e maturazione fondato sui principi della crescita sostenibile e dell’innovazione diffusa. Per rilanciare il ruolo dell’Ateneo come partner strategico del mondo scolastico provinciale si farà leva sul tavolo della Formazione insegnanti e rapporti con la scuola (Firs) come spazio di condivisione di strategie e buone pratiche, in collaborazione con il FormID. UniTrento ritiene necessario anche rafforzare la visibilità dei risultati della sua ricerca e lavorare per costruire una “cittadinanza scientifica” fondata su un sapere condiviso.
Quattro temi: benessere, competenze, scienze della vita e medicina, sostenibilità
I quattro grandi temi nel documento vengono chiamati “cluster strategici”.
Si comincia dal benessere, intenso come promozione e garanzia di equità, parità e inclusione nell’intera comunità universitaria. Per questo si investe in azioni riferite al benessere individuale e organizzativo; in servizi di consulenza e sostegno; nella promozione della socializzazione organizzativa; nella garanzia di spazi salubri, inclusivi e sicuri. Tra gli obiettivi anche quello di generare buone pratiche da diffondere a livello nazionale.
Si passa quindi alle competenze, ovvero al contributo di UniTrento nella formazione di studenti e studentesse per il mondo del lavoro, nel potenziamento della formazione del personale universitario (docente, tecnico amministrativo e dirigente), e nell’ampliare l’offerta didattica e le attività per la formazione continua delle professioni. Obiettivi per raggiungere i quali saranno consolidate la School of Innovation e il FormID (Centro di competenza per la formazione dei docenti e l’innovazione didattica), ma saranno anche sostenute iniziative di nuovi dottorati di ricerca in collaborazione con soggetti privati o con la pubblica amministrazione per la promozione dello sviluppo economico e del sistema produttivo, attraverso attività di ricerca presso le imprese, il rafforzamento delle attività di trasferimento tecnologico e lo sviluppo dei risultati della ricerca. A questo concorreranno anche innovative soluzioni formative quali le microcredenziali e i badge digitali, insieme alle attività basate per rispondere alle sfide (challenged-based) emergenti.
Su scienze della vita e medicina l’Università di Trento vuole rafforzare le attività di formazione di alta qualità nell’ambito della salute umana, a partire dal completamento della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e professioni sanitarie, fino all’ampliamento dell’attività di formazione di altre professioni sanitarie in collaborazione con i partner accademici e istituzionali. L’Ateneo ambisce anche a diventare un punto di riferimento nazionale per l’innovazione tecnologica e interdisciplinare in ambito medico, confermando l’attenzione al trasferimento delle conoscenze e delle competenze. Altri obiettivi: valorizzare l’approccio e i contributi interdisciplinari, favorendo il dialogo tra le diverse competenze presenti all’interno dell’Ateneo e contribuire a sviluppare, insieme alla Provincia autonoma di Trento, un polo tecnologico territoriale sulle Scienze della vita.
Per la sostenibilità, UniTrento intende coordinare le diverse attività dell’Ateneo nel campo della transizione ecologica e dell’economia sostenibile con un approccio interdisciplinare su energia ed ambiente; formare figure professionali esperte in sostenibilità; sviluppare una coscienza ambientale e rafforzare la consapevolezza nella popolazione della necessità di una transizione ecologica; realizzare un nuovo Piano di sostenibilità di Ateneo. Anche per questo c’è il progetto di creare un polo di aggregazione e competenze attorno alle tematiche del Green Deal dell’Unione europea su Energia Clima Ambiente e quello di attivare la formazione di insegnanti del sistema scolastico sui temi ambientali e della sostenibilità e potenziare le iniziative per la cittadinanza.
I due fattori abilitanti: internazionalizzazione e tecnologie
Il primo elemento trasversale è la internazionalizzazione, intesa come capacità di valorizzare la collaborazione internazionale e la capacità di attrazione dell’Ateneo di Trento in riferimento a risorse sia umane sia finanziarie.
Il secondo fattore abilitante riguarda infrastrutture e tecnologie per un Ateneo dinamico, che comprende sia l’adeguamento dei processi ai fini di una progressiva digitalizzazione, sia un nuovo Piano edilizio.
Ufficio stampa Università di Trento
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