Migranti usati come armi in contese internazionali, rotte che si aprono e chiudono, le difficoltà di una cooperazione internazionale che sembra impossibile. E, ancora, milioni di sfollati interni, persone migranti invisibili lontane dal radar delle nostre vite, lontane da un discorso pubblico che fatica a rappresentare un fenomeno complesso, globale e strutturale rispetto alla nostra contemporaneità.
Tutto questo fa da cornice ad un presente ancora duramente caratterizzato dalla pandemia e reso ogni momento più incerto dalla guerra in Ucraina: l’Unione Europea vive profonde contraddizioni, tra lo slancio di misure come quelle che hanno portato al programma Next Generation e le spinte nazionaliste che non accennano a diminuire.
Le migrazioni globali - priorità assoluta nelle agende internazionali per una lunghissima parentesi - continuano ad essere oggetto di un dibattito confuso e strumentalizzante: raccontate come “risorsa”, minaccia, pericolo, le persone migranti costituiscono un elemento delle nostre culture in transizione, parte di una complessità della quale non è possibile dare risposte semplici ma che vale la pena affrontare.
In questo contesto, l’accademia e le istituzioni che la circondano sono chiamate a rinnovare lo sforzo di analisi e proposta, a fondere competenze e conoscenze, ad affrontare la complessità per scioglierne i nodi e coagulare soluzioni nuove, pratiche e politiche da proporre a decisori e operatori in ogni livello e contesto.
Tratto comune a queste sfide, il bisogno di ripensare le categorie del nostro discorso pubblico intorno alle migrazioni, a chi migra, a chi vive discriminazioni: servono nuove categorie per descrivere il nostro presente? Qual è il ruolo del discorso pubblico, dai social media alla produzione culturale, nel cambiare questa percezione? Come può agire la politica nel fornire chiavi di lettura sistematiche diverse?
Di tutto questo, se ne discuterà lunedì sera nell'incontro promosso dall'International Migration Laboratory dell'Università di Trento insieme al giornalista Ferruccio De Bortoli e allo storico e scrittore Francesco Filippi.
Modera la serata Caterina Moser della Fondazione Megalizzi.
L’iniziativa è promossa dall’International Migration Laboratory, un progetto della Facoltà di Giurisprudenza, del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento nell’ambito della promozione del nuovo Master di I livello in Diritto e politiche delle migrazioni.
Ingresso libero, senza necessità di prenotazione.
Per informazioni: https://www.unitn.it/persone-movimento
Ufficio stampa Università di Trento
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