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Dopo la mostra, allestita dal 26 novembre all’8 gennaio, ecco il catalogo, con le immagini di una quarantina di incisioni più alcuni disegni realizzati fra il 1918 e il 1924, con cui ancora una volta la Casa degli Artisti ha ricordato un artista trentino che ha reso onore alla sua terra: Carlo Cainelli (Rovereto, 23 maggio 1896 – Firenze, 7 febbraio 1925). I testi sono di Roberta Bonazza, Carlo Cainelli (nipote e omonimo dell’artista), Flavia Pesci e Elisabetta Rizzioli. La presentazione del catalogo -alla quale hanno preso parte gli assessori alla cultura di Tenno Giancarla Tognoni, di Arco Guido Trebo e di Riva del Garda Silvia Betta, la direttrice della Casa degli Artisti Roberta Bonazza, la storica e scrittrice Elisabetta Rizzioli e il nipote di Cainelli, che porta il suo stesso nome: Carlo- è stata anche l’occasione per un breve bilancio sull’anno appena trascorso e per l’anticipazione del programma del 2023.
Il bilancio del 2022
Sono state ricordate brevemente le mostre e le iniziative culturali realizzate nel 2022.
Dal 15 marzo al 9 aprile sono state esposte le opere della collezione del Comune di Tenno del pittore Giacomo Vittone.
Dal 9 aprile al 10 luglio si è svolta «Arte in viaggio. Dal Cinquecento al Novecento», una grande mostra di pittura dalla collezione privata del Palazzo d'Arco-Trentini, quattro secoli a partire da Scipione Pulzone (sue opere sono presenti al Metropolitan Museum di New York) con, tra gli altri, Giuseppe Craffonara, Fortunato Depero, Roberto Marcello Iras Baldessari, Giacomo Balla, Vittorio Corona, Mario Sironi, Luigi Bonazza, Karl Plattner, Riccardo Schweizer (la mostra e il catalogo sono stati realizzati con il Centro Studi Judicaria di Tione e il Comune di Lomaso). Con uno spazio in dialogo con il tema del viaggio, una stanza dedicata al gioiello etnico con alcuni preziosi pezzi della collezione di Gian Marco Trentini, e in sala «Vittone» i manufatti dedicati dall'associazione Arco Ricama al tema delle grottesche dei palazzi dell'Alto Garda e a Palazzo Trentini.
Dal 22 luglio al 25 settembre è stata la volta della mostra «Paolo Vallorz. La figura e una stanza di fiori», un corpo di opere provenienti da collezioni private e di grande formato con ritratti egli amici scultori, pittori, intellettuali che Vallorz ha frequentato a Parigi, sua città elettiva. Una ventina di opere preziose e raramente esposte, in collaborazione con Galassia Mart e Comune di Caldes (dove il 21 agosto, a Castel Caldes, è stato presentato il catalogo). In contemporanea negli avvolti e nelle sale adiacenti è stata esposta una mostra di ritratti realizzati dal Gruppo Amici dell'arte.
Dal 2 ottobre al 20 novembre la proposta è stata «Viaggio in Afghanistan, 1978», mostra di fotografie inedite del viaggio di un giovane studente in Afghanistan nel 1978 prima dell'invasione sovietica, con un omaggio all'artista Shamsia Hassani.
Dal 2 ottobre al 20 novembre «The Butterfly Women», un reportage fotografico di una cinquantina di scatti dedicato al popolo delle farfalle, ovvero la civiltà del nord del Kenya dei Samburu (con il Comune di Porte di Rendena e l'associazione My Samburu Woman).
Il 19 novembre, in relazione alla mostra «Arte donna», si è tenuto un convegno sull'espressività femminile nell'arte, tema l’importanza dell'espressione artistica al femminile, con l’esposizione delle opere di Alba Chiara Baroni e un annullo filatelico delle Poste italiane.
Dal 27 novembre al 6 gennaio, infine, «Carlo Cainelli. Un segno virtuoso», quaranta opere tra incisioni e disegni.
Le mostre più viste sono state quella su Vallorz, con circa 9000 visitatori, «Arte in viaggio», con circa 5000, e quella dedicata a Cainelli, con circa 4250.
Il programma del 2023
Il 2023 si aprirà il 25 marzo con una grande mostra dedicata a Luigi Pizzini, realizzata nelle due sedi della Casa degli Artisti e del Mag a Riva del Garda, con un catalogo importante, un contributo del Gruppo Amici dell'Arte nella Sala degli Avvolti e il coinvolgimento di alcune scuole del territorio.
Il 22 aprile sarà invece inaugurata una mostra dello scultore arcense e importante promotore culturale Umberto Zanin, con eventi espositivi contemporanei a cura del liceo artistico “Alessandro Vittoria” di Trento.
L’8 luglio sarà la volta della mostra “Da quassù si vede il lago”, nelle due sedi della Casa degli Artisti e di Forte Alto a Nago (con il Comune di Nago-Torbole), dedicata alle vedute del lago.
Inoltre, nella Sala delle Lunette un progetto dedicato alla scultura del legno con una mostra personale di Giovanni Guella e, negli avvolti, le opere di alcune scuole di scultura del legno del Trentino.
Il 23 settembre sarà allestita la mostra “Il paesaggio onirico di Federico Fellini”, in collaborazione con l'associazione Durendal di Arco, mentre l’11 novembre si terrà il convegno “Arte Donna”, quest’anno dedicato al cinema, con negli avvolti la mostra celebrativa del 50° anniversario di fondazione dell’Anfass.
La stagione 2023 si chiuderà con una mostra dedicata al grande pittore arcense Luigi Bonazza e all’avventura del Circolo degli artisti tridentini, del quale fu il fondatore.
Una serie di laboratori nel corso dell’anno sarà dedicata all'arteterapia.
I commenti
Assessore Guido Trebo
«Carlo Cainelli è una delle gemme più preziose dell’arte trentina, venuto purtroppo a mancare molto giovane, e le sue opere hanno un immenso valore, anche perché realizzate con tecniche molto complicate, il che non gli ha impedito di raggiungere esiti davvero straordinari. E quello che facciamo con la Casa degli Artisti è proprio questo: far emergere le perle dell’arte del nostro territorio. Un progetto non solo di grande valore culturale, ma anche di grande successo, se consideriamo che il numero di visitatori è altissimo e che anche i cataloghi sono apprezzati e molto richiesti».
Assessora Giancarla Tognoni
«La Casa degli Artisti ha due punti di forza: la ricerca, il cui esito è nei cataloghi. Come questo di Cainelli, che costituisce una documentazione importante, se si pensa che è una delle prime volte che le incisioni di un artista così importante sono riunite in un volume. Una documentazione che vuol dire memoria, quella solida della carta stampata e del circuito culturale, per un lavoro importante svolto dalla Casa degli Artisti. Il secondo punto di forza è costituito dalle alleanze, davvero numerose, perché insieme si riesce a fare di più».
Assessora Silvia Betta
«La Casa degli Artisti è un progetto davvero virtuoso in cui nostri tre Comuni collaborano in modo proficuo, realizzando progetti di grande valore e coinvolgendo tantissime associazioni e soggetti del territorio. Il valore della proposta della Casa degli Artisti in questi ultimi anni è cresciuto, e questo luogo è diventato un fulcro importante della cultura dell’Alto Garda. Sono soddisfatta che quest’anno ci siano sinergie di peso con Riva del Garda, così come con altri Comuni, e che ancora una volta tantissime associazioni del territorio possano collaborare e dare il loro prezioso contributo».
Roberta Bonazza
«Un anno di proficua programmazione culturale che si è chiuso con circa 27 mila presenze, in decisa ripresa dopo la pandemia. La stagione culturale della Casa degli Artisti si è contraddistinta, come sempre, per trasversalità in tema di arte e molteplicità dei linguaggi, e per le numerose collaborazioni messe in campo. Ricordando che la Casa degli Artisti è gestita dai Comuni di Arco, Riva del Garda e Tenno, quest’ultimo ente capofila, le collaborazioni sono state aperte con Galassia Mart, Centro Studi Judicaria, Centro Studi Val di Sole, Casa Cüs - Museo etnografico di Darè, associazioni Arco Ricama di Arco, Gruppo Amici dell'Arte di Riva del Garda e My Samburu Woman, oltre che con i Comuni di Comano Terme, Caldes e Porte di Rendena».
Elisabetta Rizzioli
«Una delle cose interessanti di Cainelli -ha detto, tra l’altro, Elisabetta Rizzioli- è il rapporto che instaura coi luoghi, in cui vive e si sente vivo. Lo stesso gesto grafico ci trasmette la sensazione di quanto lui abbia vissuto grazie ai luoghi in cui è stato. Ha condotto una vita sostanzialmente e intenzionalmente solitaria, inglobata dai luoghi che ha visitato. I suoi viaggi, in Toscana, a Roma, a Orvieto e nel resto dell’Umbria, sono in realtà viaggi di studio, che potè fare grazie a un premio dell’Accademia di belle arti di Firenze. Oltre al valore artistico, è interessante l’aspetto di documentazione dei paesaggi e delle architetture, oltre al dato antropologico e culturale».
Ufficio stampa comuni di Arco e di Riva del Garda
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