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Il noto attore napoletano dirige e interpreta uno spettacolo tratto dal testo "La Vie Devant soi" di Roman Gary Emile Ajar, romanzo commovente e ancora attuale, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia.
Decimo appuntamento con la Stagione del Teatro Sociale organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara, che da giovedì 23 a domenica 26 febbraio è pronta ad accogliere sul palco del Teatro Sociale di Trento Silvio Orlando con La vita davanti a sé, spettacolo tratto dal testo "La Vie Devant soi" di Roman Gary Emile Ajar, romanzo commovente e ancora attuale, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, con la traduzione di Giovanni Bagliolo.
Diretto dallo stesso attore napoletano (che firma anche la riduzione), La vita davanti a sé è uno spettacolo prodotto da Cardellino srl ed è vincitore del Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2022 come Miglior monologo. Sul palco Silvio Orlando verrà accompagnato dal vivo dall’Ensemble Orchestra Terra Madre, con la direzione musicale di Simone Campa.
Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, La vita davanti a sé di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia.
Silvio Orlando è pronto a condurre lo spettatore dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Un autentico capolavoro “per tutti” dove la commozione e il divertimento si inseguono senza respiro.
«Inutile dire che il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie e sbrigative soluzioni il tema dei temi contemporaneo: la convivenza tra culture religioni e stili di vita diversi. – osserva Silvio Orlando - Il mondo ci appare improvvisamente piccolo, claustrofobico, in deficit di ossigeno. I flussi migratori si innestano su una crisi economica che soprattutto in Europa sembra diventata strutturale creando nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari, i meno garantiti. Se questo è il quadro, quale funzione può e deve avere il teatro? – prosegue - Non certo indicare vie e soluzioni che ad oggi nessuno è in grado di fornire, ma una volta di più raccontare storie emozionanti commoventi divertenti, chiamare per nome individui che ci appaiono massa indistinta e angosciante. Raccontare la storia di Momo’ e Madame Rosa nel loro disperato abbraccio contro tutto e tutti è necessario e utile. Le ultime parole del romanzo di Gary dovrebbero essere uno slogan e una bussola in questi anni dove la compassione rischia di diventare un lusso per pochi: BISOGNA VOLER BENE».
Foyer del Teatro
Tornano gli appuntamenti dedicati agli approfondimenti con i protagonisti della Stagione 22-23.
Per il nuovo incontro in calendario, previsto in Sala Chiusole (Palazzo Festi - Teatro Sociale) venerdì 24 febbraio alle ore 18.00, il prof. Paolo Tamassia, Professore di Lingua e Letteratura francese presso l’Università di Trento, dialogherà con il cast dello spettacolo. I posti per l'incontro saranno limitati.
Biglietti acquistabili online su www.boxol.it/centrosantachiara/it.
Ufficio stampa Centro servizi culturali S. Chiara
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