I presidenti Fugatti e Kompatscher illustrano l'Accordo finanziario con Roma: "Un ottimo risultato ottenuto insieme".
Le complesse trattative finanziarie con il Governo, portate a termine la scorsa settimana, sono state il secondo tema proposto dai presidenti delle Province di Bolzano e di Trento Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti nell'ambito della conferenza stampa congiunta tenuta oggi (4 novembre) a Salorno. Entrambi hanno parlato di “un ottimo risultato ottenuto dopo trattative difficili”. Grazie all'accordo raggiunto con lo Stato, le Province disporranno, insieme, di complessivi 444 milioni di euro in più nel bilancio 2022 (la Provincia di Bolzano di 237 e la Provincia di Trento di 207). Sono poi garantite risorse in via strutturale per gli anni successivi pari a circa 137 milioni per Bolzano e 117 milioni per Trento. Le predette risorse vanno ad aggiungersi alla restituzione delle riserve all'erario già intervenuta nel 2021 pari a 60 milioni di euro per ciascuna Provincia autonoma.
“Entrambe le Province erano convinte fin dall'inizio dei propri diritti, ovvero che lo Stato sia debitore nei nostri confronti delle somme che negli scorsi anni ha in parte trattenuto. Ciò nonostante, sono state necessarie perseveranza e attività di convincimento, perché un conto è sapere di avere il diritto dalla propria parte e, un altro, è avere successo nel richiederne il rispetto”, come ha fatto presente Arno Kompatscher.
“Di grande aiuto è stata la nostra unità d’intenti: il collega Kompatscher ed io ci siamo sempre confrontati ed accordati e condotto le trattative fianco a fianco. Questo modo d’agire è stato un chiaro segnale nei confronti di Roma”, ha detto il presidente trentino Maurizio Fugatti, che ha fatto presente come l’esito delle trattative giunga in un momento cruciale perché: “In seguito agli effetti della pandemia è importante utilizzare al meglio tutte le risorse che si rendono disponibili ”. Da parte sua Kompatscher ha confermato che in Alto Adige si è potuto rinunciare ad applicare un aumento dell’Irpef solo grazie all’esito positivo delle trattative.
L’accordo finanziario in sintesi
L’Accordo fissa e assicura il cosiddetto principio della completezza dei versamenti. In tal modo lo Stato riconosce tutti i versamenti accordati con il Patto di garanzia del 2014. Una parte del Patto di garanzia le somme spettanti alle Province riferite alla restituzione delle Riserve all’Erario - era stata vanificata dalle misure di contenimento della spesa pubblica operate dai governi successivi. Il ripristino della restituzione di queste somme spettanti alle Province era stato concordato con il Governo Renzi, ma lo Stato non le ha più versate dal 2019. Lo Stato si è impegnato a restituire le somme alle due Province nel corso dei prossimi 30 anni con una somma fissa annuale di 20 milioni di euro per ciascuna Provincia.
Un ulteriore punto si riferisce ai tributi sui giochi. Con l'argomentazione che questi tributi vengano previsti nel bilancio statale come “entrate extratributarie”, lo Stato aveva trattenuto dai versamenti alle due Province le percentuali spettanti relative ai proventi sui giochi di natura extra tributaria . Con l’Accordo è stato chiarito che, a prescindere dalla loro classificazione, alle Province deve essere versata la percentuale spettante anche per questo tipo di giochi. In tal modo, per il periodo 2013-2021 la Provincia di Bolzano riceverà un versamento una tantum di 100 milioni di euro e la Provincia di Trento di 90 milioni di euro: in futuro le due Province avranno diritto ad una spettanza annuale di circa 14 milioni di euro per Bolzano e 11,5 milioni per Trento.
Infine, la Regione e le Province di Bolzano e di Trento in futuro dovranno fornire un minore contributo al risanamento delle finanze statali: invece che con 905 milioni di euro, come avvenuto finora, saranno tenute a contribuire con 713 milioni di euro, ovvero la Provincia di Bolzano con 103 milioni in meno e la Provincia di Treno con 86 milioni in meno, e la Regione Trentino – Alto Adige con 3 milioni di euro in meno.
Il punto relativo alle cosiddette accise sui combustibili a scopo di riscaldamento, invece, non è stato chiarito ancora in via definitiva. “Non si tratta solo del fatto se questi importi ci spettano, visto che questo è già stabilito nel Patto di garanzia del 2014”, come ha sottolineato il presidente Kompatscher. Semplicemente lo Stato e le Province, finora, non sono state in grado di trovare un accordo in merito alla quantificazione degli olii minerali utilizzati. Secondo le stime fatte dalla Provincia di Bolzano si tratterebbe di circa 150 milioni di euro in riferimento al periodo 2010-2021 e circa 220 milioni di euro per la Provincia di Trento.
(ac) Ufficio Stampa Provincia autonoma di Trento
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