È stato approvato dal Consiglio della Provincia di Trento l’ordine del giorno a firma del consigliere di Forza Italia Giorgio Leonardi con il quale la Giunta è stata impegnata a individuare attraverso i soggetti competenti una sede più appropriata per la Galleria Civica di Trento in una prospettiva di rilancio e valorizzazione quale polo di riferimento prestigioso dell’arte contemporanea, ponendo in tal modo il capoluogo trentino all’attenzione del mondo culturale nazionale e internazionale.
Leonardi ha sottolineato l’importanza di tale iniziativa per il ruolo che la Galleria Civica ha sempre rivestito negli anni per la città di Trento, per le importanti attività ivi svolte di sviluppo culturale, rivolte soprattutto alle arti espositive pittoriche, scultoree e visive.
Veri giganti dell’arte contemporanea sono stati presentati negli anni passati negli spazi espositivi della città di Trento con un coinvolgimento di interesse pubblico e privato globale che difficilmente era, nelle previsioni, inimmaginabile. Enzo Cucchi, Tony Cragg, Mario Merz, Yoko Ono, Alex Katz, Philip Taaffe, Hermann Nitsch, Mimmo Paladino, Marco Gastini, Emilio Vedova sono solo alcuni dei riconosciuti nomi di respiro mondiale che in quegli anni si sono potuti vedere e apprezzare.
Per sopravvenute difficoltà di vario genere, soprattutto d’ordine finanziario, la Galleria ha cessato nel 2012 di esistere come entità comunale, venendo assorbita dal MART e perdendo di fatto quella forza e quel prestigio acquisito in tanti anni di lavoro duro e costante.
La lodevole applicazione di chi attualmente ne conduce l’attività, che nonostante i considerevoli tagli di budget è riuscito e riesce a proporre nomi d’alto profilo, trova purtroppo un continuo motivo conflittuale nelle logiche ferree di un bilancio scarno e assolutamente insufficiente, al punto da impedire il raggiungimento di quell’essenziale, giusta e doverosa eco che artisti di spessore meriterebbero.
Trento, in altri importanti settori, ha consolidato, con una serie di interventi a ulteriore sostegno di quelle già esistenti e anzi creandone di nuove, la fama di città polivalente, impegnata e sensibile alle numerose e variegate sfaccettature di un modo di vivere eclettico e appagante. Tale modo di essere ha suscitato un interesse e una curiosità esterna tali da catturare l’attenzione sempre in aumento di numerosi e qualificati operatori interni ed esterni. Il Festival dell’Economia, il Festival della Montagna, il Festival dello Sport, le esposizioni al Castello del Buonconsiglio, il Muse, il Museo Diocesano, il Mercatino di Natale, inseriti in un contesto paesaggistico invidiabile, hanno creato un alone di gradevolezza diffusa tradottasi in presenze esterne e frequentazioni della nostra città e provincia in continuo e costante incremento. Trento, insomma, è diventata un centro oggetto di visite che nell’intero arco dell’anno offre le più diverse attrattive.
In tale contesto, però, oggi il capoluogo trentino risulta debole nell’offerta di un riferimento culturale nel settore dell’arte contemporanea. Una soluzione, dunque, quella auspicata che non solo non si sovrappone alla realtà del MART di Rovereto, ma anzi permette di seguire e proporre un settore del mondo dell’arte che manca nelle sue massime espressioni.
Trento potrà davvero essere una tangibile espressione e connotazione di neo-città rinascimentale.
A tale fine è necessario investire con costanza e assiduità nella semina di Cultura, la quale non rappresenta un freddo e oneroso costo come alcuni credono; si deve capire che è un investimento a favore dell’intelletto e delle coscienze; è un modus vivendi che educa al ragionamento, alla tolleranza, alla corretta e ponderata azione. La storia ci insegna che le più alte civiltà sono nate e cresciute in un contesto di favore e disponibilità nei confronti delle arti concepite nelle loro varie declinazioni.
La Galleria Civica, al momento depressa in locali oggettivamente, per non dire assolutamente, non idonei, potrebbe, in prima e auspicabile scelta, trovare una sua degna nuova sede presso il Palazzo delle Albere che già nel passato ha ospitato il MART con i non dimenticati successi espositivi ancor più apprezzati grazie alla splendida collocazione logistica. La vicinanza con il Muse, poi, aumenterebbe, con innegabile vantaggio per entrambi, il ricercato interesse culturale del pubblico inteso nella sua universalità. Non dimentichiamo, peraltro, che quello trentino già si è espresso in tal senso nella pressoché totale unanimità nel corso di una assemblea proprio nei locali del Palazzo delle Albere respingendo quella “condominialità” attualmente esistente che non accontenta alcuno dei pretendenti, con la triste conseguenza di ulteriore abbandono e inadeguato utilizzo. Una seconda soluzione potrebbe essere rappresentata dalla sua collocazione nell’immobile dell’ex Questura di piazza della Mostra, prevedendo il conseguente importante investimento di una adatta e completa ristrutturazione dove, oltre all’attività espositiva, potrebbe essere creata e posizionata una collezione di arte contemporanea che incredibilmente Trento non ha, con giovamento di tutto il quartiere e dei suoi abitanti, che da tempo lamentano i disagi seguiti all’abbandono dell’edificio.
La nascita di tale polo, a stretto contatto con il confinante Castello del Buonconsiglio, con i facili e intuibili vantaggi sinergici, dovrebbe poter contare sulla facilità di raggiungimento del grande pubblico grazie alla realizzazione del garage sotterraneo, più volte auspicato ma a tutt’oggi solo ipotizzato, nella vicina Piazza Venezia.
Come si può intuire, queste parallele iniziative di tipo imprenditoriale darebbero vita a un dinamico sviluppo lavorativo di grande spessore, venendo a conferire risposte alla grande domanda di lavoro esistente.
I fondi, allo stato attuale, sono forse difficili da reperire, ma un mutamento deciso nel concepire una società nuova e moderna aiuterà a raccoglierli alla luce anche dei consistenti capitali europei che presto arriveranno in Italia e quindi anche in Trentino, che dovrebbero essere destinati, in generosa e consistente misura, a questo settore che rappresenta la base e la civiltà di ogni grande città.
In tale modo la governance trentina darà tangibile prova di rappresentare un solido zoccolo sul quale poggia il concetto di Cultura, considerandolo il principale patrimonio di una società sana e universale.
Ufficio stampa Forza Italia
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