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La Stagione Regionale Contemporanea, programmata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano e il Coordinamento Teatrale Trentino, fa nuovamente tappa a Trento, al Teatro SanbàPolis, con un doppio appuntamento (giovedì 9 e venerdì 10 marzo) che vedrà protagonisti sul palco Lino Musella e Paolo Mazzarelli, impegnati con Brevi interviste con uomini schifosi, una selezione di racconti tratti dall'omonimo libro del grande scrittore americano DAVID FOSTER WALLACE, con la regia di Daniel Veronese.
Una produzione Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Marche Teatro, Tpe Teatro Piemonte Europa, FOG Triennale Milano Performing Arts, Carnezzeria srls, con il sostegno di Timbre 4, Buenos Aires, e Teatro di Roma-Teatro Nazionale.
David Foster Wallace è considerato uno dei più grandi scrittori americani dell’inizio del XXI secolo. Narratore e autore geniale, Wallace è stato un’anima e una mente inquieta, una meteora scomparsa prematuramente nel 2008, all’età di 46 anni, che ha lasciato un segno indelebile nel panorama letterario internazionale.
Il drammaturgo e regista Daniel Veronese, maestro indiscusso del teatro argentino e nel continente latino-americano, porta in scena una selezione di racconti tratta dal libro Brevi interviste con uomini schifosi pubblicato da Wallace nel 1999 negli USA. In queste interviste immaginarie, l’ironia irresistibile di Wallace tratta la natura umana con una suprema abilità nel descrivere il quotidiano; il suo è uno humor talmente intriso di drammaticità da rasentare il sadismo. Con sguardo feroce e molto humor, Veronese dà vita a uno zibaldone di perversioni e meschinità, che ritraggono il maschio contemporaneo come un essere debole, che ricorre al cinismo se non alla violenza come principale modalità relazionale con l’altro sesso.
Il regista trasforma i monologhi di Wallace in dialoghi tra un uomo e una donna, impersonati sulla scena da due uomini, che si alternano nei ruoli. Una performance tanto comica quanto inquietante che rivela le fragilità, le gelosie, il desiderio di possesso, la violenza e il cinismo insiti nei rapporti affettivi. In scena però chiama a interpretarli due uomini (Lino Musella e Paolo Mazzarelli), che si alternano nei due ruoli maschile e femminile, in una dialettica che mette in luce tutte le fragilità, le gelosie, il desiderio di possesso, la violenza, il cinismo insiti nei rapporti affettivi. Il risultato è disturbante e comico ad un tempo. Come ha scritto Gianfranco Capitta sulle pagine de Il manifesto, «La misura con cui Musella e Mazzarelli si muovono e centellinano le parole non esprimono solo la bravura della dizione, ma una sorta di abilità diabolica di portare con forza e grazia il pubblico in quella ragnatela di violenza e ironia che quei rapporti ineluttabilmente rivelano».
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.centrosantachiara.it
Ufficio stampa Centro servizi culturali S. Chiara
David Foster Wallace
Scrittore, saggista e accademico americano, nato a Ithaca nello stato di New York nel 1962 morto suicida nel 2008 a 46 anni. Autore di romanzi culto quali “La scopa del sistema”, “Infinte Jest” (inserito dalla rivista Time tra i 100 migliori romanzi di lingua inglese dal 1923 a 2006), e “Il re pallido” rimasto incompiuto; e di numerosi racconti, tra i quali “La Ragazza dai capelli strani”, “Oblio” e “Brevi interviste con uomini schifosi”. Wallace non ha scritto nulla per il teatro, nonostante la sua sia considerata una scrittura magistrale in particolare nella forma del monologo.
Daniel Veronese
Attore, drammaturgo, regista, nato a Buenos Aires nel 1955. Maestro del teatro argentino, nome di riferimento in tutto il continente Latino Americano. Ha diretto oltre 70 spettacoli teatrali ed è autore di più di 60 testi, tra i quali “Mujeres soñaron caballos” “Los Corderos", "La noche devora a sus hijos”. È tradotto e rappresentato in Sud America, in Europa e nel mondo; in Italia nel 2010 Santarcangelo del Teatri ha presentato una sua “Hedda Gabler”; nel 2012 si sono visti al Napoli Teatro Festival Italia due suoi indimenticabili allestimenti cechoviani: “Los hijos se han dormido” dal Gabbiano e “Espía a una mujer que se mata” da Zio Vanja.
Paolo Mazzarelli (Milano, 1975), attore di teatro, cinema e televisione. Si diploma come attore alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano. Negli anni ha alternato l'attività di attore a quella di regista e autore. Ha lavorato tra gli altri con Eimuntas Nekrosius, Peter Stein, Mario Martone, Davide Enia, Andrea Baracco, Andrea De Rosa, Claudio Tolcachir, Fabrizio Arcuri, Marcello Cotugno. Nel 2001 vince il Premio Speciale Scenario e nel 2005 il Premio Franco Enriquez, entrambi per lo spettacolo “Pasolini, Pasolini!”, di cui è regista e interprete. Nel 2009 dà vita con Lino Musella alla Compagnia Musella Mazzarelli, con cui porta in scena “Due Cani” (2008), “Figli di un brutto Dio” (Premio In-box 2010), “Crack Machine” (2011), “La Società” (2012) Premio della critica ANCT, “Strategie fatali” (2015) premio Hystrio alla drammaturgia, “Who is the king” (2018). Nel 2020 porta in scena il monologo “Soffiavento”. In televisione ha recitato tra le altre cose in “È arrivata la felicità” di Riccardo Milani, “1994” di Giuseppe Gagliardi, “La porta rossa 3” di Giampaolo Tescari, e nelle produzioni Netflix “Love Wedding Repeat" di Dean Craig e “HACHE” di Jorge Torregrossa. Al cinema è in “Vallanzasca” di Michele Placido, “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, “Italian Gangsters” di Renato De Maria, “Genitori quasi perfetti” di Laura Chiossone” e -nel 2021- “Ai confini del male” di Vincenzo Alfieri e “3/19” di Silvio Soldini.
Lino Musella (Napoli, 1980), attore di teatro, cinema e televisione. Ha studiato recitazione con Guglielmo Guidi, e regia teatrale alla Paolo Grassi di Milano. Si è formato con Marcello Cotugno, Paolo Zuccari e Michela Lucenti/Balletto Civile. Negli anni ha alternato all’attività di attore quella di regista, autore, tecnico e disegnatore luci. Ha lavorato con Mario Martone, Antonio Latella, Jan Fabre, Valter Malosti, Alfredo Arias, Andrea De Rosa, Fabrizio Arcuri. Nel 2009 dà vita alla Compagnia Musella-Mazzarelli, portando in scena “Due Cani, ovvero la tragica farsa di Sacco e Vanzetti” (2008), “Figli di un brutto Dio” (Premio In-box 2010), “Crac Machine” (2011), “La Società” (2012) premio ANCT alla drammaturgia, “Strategie fatali” (2015) premio Hystrio alla drammaturgia. Nel 2016 mette in scena “L’ammore nun è ammore”, 30 sonetti di Shakespeare tradotti da Dario Jacobelli. Nel 2019 è unico interprete in “The Night Writer. Giornale notturno” di Jan Fabre, che gli vale il Premio UBU come miglior attore 2019. In televisione ha recitato in Gomorra la serie e The Joung Pope. Al cinema esordisce nel 2013 nel film Happy Days Motel. Lavora poi con Paolo Sorrentino, Pupi Avati e altri. Nel 2021 dirige e interpreta “Tavola tavola, chiodo chiodo” dai carteggi di Eduardo De Filippo. Al cinema esordisce nel 2013 in “Happy Days Motel”. Nel 2021 è candidato al David di Donatello come migliore attore non protagonista in “Favolacce”. Nel 2021 interpreta Benedetto Croce in “Qui rido io” di Mario Martone 2021; recita in “Lei mi parla ancora” di Pupi Avati; “Il bambino nascosto” regia di Roberto Andò; “Tigers” diretto da Ronnie Sandahl; “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino.
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