È responsabilità di chi governa tutelare la salute di cittadini e cittadine. Certo, in epoca di pandemia non è semplice capire quali siano le decisioni migliori da prendere. Per questo ci si deve basare sulle evidenze scientifiche disponibili e appoggiarsi ai nostri migliori ricercatori e ricercatrici.
Peccato che la Giunta Fugatti si sia distinta per scelte azzardate nella prima fase della pandemia, per inerzia organizzativa durante la tregua estiva e per un approccio del tutto inadeguato in questa seconda ondata, scientemente fondato su dati parziali.
Dopo numerosi solleciti arrivati da minoranze consiliari, ordini professionali, ricercatori, parti sociali, il presidente Fugatti ancora non comunica il numero dei tamponi antigenici. Dev'essere Roma a imporci di comunicarlo o si tratta di una questione di trasparenza e responsabilità verso la cittadinanza?! Perché poi è su questi dati reali che vanno calcolati tutti gli indici epidemiologici e prese le decisioni di contenimento dell'infezione.
Ed ecco che, basandosi su dati incompleti, con un numero di decessi inspiegabile se rapportato ai positivi dichiarati, con gli ospedali ancora sovraccarichi di pazienti CoViD-19, da oggi la Giunta decide di allentare alcune misure preventive messe in atto. Niente più mascherina obbligatoria all'aperto, basta restrizione per i mercati e i negozi, si ritorna a fare sport nei centri affollati.
Uno smacco per il personale sanitario, stremato da mesi di duro lavoro, in affanno per coprire bisogni sanitari accresciuti, carenze di organico strutturali e turni di colleghi/e che hanno contratto l'infezione. Infermieri, OSS, medici, fisioterapisti chiedono aiuto appellandosi alla responsabilità della cittadinanza, mentre la Giunta leghista - al di là delle inutili lodi sperticate nei loro confronti - non fa nulla per rimpinguare gli organici, anzi, allenta pure le misure di prevenzione, rischiando di sovraccaricare ulteriormente ospedali e servizi territoriali.
Una decisione irresponsabile, presa senza considerare la reale prevalenza degli infetti, e che quindi rischia di far risalire la curva dei contagi. Comprensibile la volontà di bilanciare il diritto alla salute con gli interessi economici, in particolare degli esercenti e degli operatori turistici, ma farlo così non farà altro che aumentare le probabilità di contagio per tutti/e. Questo non è il momento di mollare, piuttosto si lavori per adeguati ristori per chi a causa di queste misure restrittive ci perderà e si inizi a progettare seriamente il post-pandemia.
Se il Ministero, appresi i dati sui tamponi antigenici che, forse oggi, il presidente Fugatti inizierà a comunicare, imponesse al Trentino restrizioni più severe di quelle appena sospese, sapremmo chi ringraziare. Se ci fosse stata trasparenza fin da subito, oggi beneficeremmo della messa in atto di misure di prevenzione adeguate ai numeri reali, con effetti molto più significativi sul numero di contagi, decessi e ricoveri. Qualcuno prima o poi dovrà pur assumersi la responsabilità degli effetti di questa gestione dissennata.
PAOLO ZANELLA
Gruppo consiliare FUTURA
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