Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana e Cassa di Trento-Lavis-Mezzocorona-Valle di Cembra hanno sottoscritto il protocollo di intesa per l’unione delle due importanti banche di credito cooperativo. Adriano Orsi e Giorgio Fracalossi: “uno strumento per la crescita dei territori di riferimento e per la costruzione di un modello di sviluppo, dove la persona e le Comunità siano sempre tenute al centro dell’attenzione”. Nasce la banca del territorio che comprende le due città del Trentino.
I Presidenti dei Consigli di Amministrazione di “Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana” e di “Cassa di Trento, Lavis, Mezzocorona e Valle di Cembra”, rispettivamente Adriano Orsi e Giorgio Fracalossi, hanno sottoscritto nella giornata di lunedì 24 maggio 2021, nella sede della Capogruppo Cassa Centrale Banca -coordinatrice delle attività connesse al procedimento di fusione- l’accordo quadro che avvia il processo aggregativo fra le due realtà bancarie. Erano presenti anche i Direttori Generali delle due Casse: Michele Goller per Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana e Giorgio Bagozzi per Cassa di Trento.
Tale accordo oltre che definire la nuova situazione patrimoniale e gli aspetti tecnici sul concambio fra le azioni delle due banche, l’indicazione della sede legale ed amministrativa, la modalità di fusione per incorporazione, l’efficacia giuridica delle tempistiche attuative e regolamentari ed altri aspetti gestionali, definisce anche la composizione del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Esecutivo e delle Commissioni consigliari della futura realtà.
Nel protocollo di intesa si prevede infatti una Governance in grado di garantire la più equilibrata rappresentanza ai Soci delle due Casse interessate dal progetto.
Si intende inoltre coniugare una buona conoscenza dei territori e dei settori di competenza con l’elaborazione di modelli organizzativi d’elevata qualità per garantire alti livelli di produttività e di servizio a Soci, famiglie ed imprese
Questo percorso, che secondo accordo si dovrebbe concludere, dopo le necessarie autorizzazioni e l’approvazione da parte dei Soci, con decorrenza primo aprile 2022, accrescerà la dimensione della maggiore Cassa del Trentino, seconda per rilevanza all’interno del Gruppo Bancario cooperativo nazionale “Cassa Centrale Banca”, con 29.000 soci, 380 collaboratori, una rete di 49 sportelli, un patrimonio di 300 milioni di euro e 6,5 miliardi di euro di masse amministrate.
I due Presidenti hanno evidenziato la necessità d’essere protagonisti nella costruzione del futuro, creando i presupposti per l’elaborazione di nuovi progetti industriali volti a rinnovare i principi che stanno alla base del credito cooperativo, al fine di renderlo sempre più forte. Fondamentale è altresì garantire operatività bancaria compiuta e competitiva, in grado di generare ricchezza e valore per i territori e ricadute positive sull’economia, oltre che sul tessuto sociale delle Comunità.
Si ricorda che la nuova Cassa svilupperà la sua intensa presenza nelle aree territoriali comprese fra la comunità della Rotaliana, la Valle di Cembra, la città di Trento, la piana di Aldeno, la comunità della Vallagarina e la città di Rovereto. Una Cassa con interessi e base sociale completamente trentini e di indubbia forza per valore del patrimonio, qualità dell’attivo e prospettive reddituali.
Una forte complementarietà di settori economici caratterizzerà la nuova realtà dove conviveranno industria, agricoltura, terziario, commercio, artigianato, turismo, settore pubblico ed intensità abitativa, nell’incontro delle grandi tradizioni culturali e sociali presenti nei territori.
L’obiettivo condiviso del progetto di unione fra i due Istituti è quello di dare vita ad una realtà innovativa, caratterizzata da una gestione improntata a criteri d’efficienza ed attenzione ai rischi tramite un efficace governo societario.
Per Adriano Orsi e Giorgio Fracalossi “sono questi i presupposti fondamentali per continuare ad esercitare stabilmente la mutualità, facendo di essa uno strumento per la crescita dei territori di riferimento e per la costruzione di un modello di sviluppo dove la persona e le Comunità siano sempre tenute al centro dell’attenzione, offrendo i migliori servizi e sostenendo il mondo dell’associazionismo e del volontariato”.
Ufficio stampa Federazione Trentina della Cooperazione
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