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La Stagione Regionale Contemporanea, programmata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano e il Coordinamento Teatrale Trentino, mette in calendario un doppio appuntamento caratterizzato dall’incredibile talento della coppia formata da Antonio Rezza e Flavia Mastrella. I due artisti, tra i più innovativi e sperimentali in Italia, premiati nel 2018 con il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale Teatro di Venezia, saranno all’Auditorium Melotti di Rovereto giovedì 13 aprile con “7 14 21 28”, mentre il giorno successivo, venerdì 14 aprile, approderanno al Teatro SanbàPolis di Trento con “Fratto_X”.
“7 14 21 28” e “Fratto_X” sono due spettacoli scritti e interpretati da Antonio Rezza (affiancato sul palco da Ivan Bellavista), e vedranno il performer piemontese muoversi all’interno di due geniali habitat disegnati dall’artista Flavia Mastrella. Una produzione RezzaMastrella e TSI La fabbrica dell’Attore Teatro Vascello.
Il primo appuntamento è per giovedì 13 aprile (ore 20.30), quando i due artisti saliranno sul palco dell’Auditorium Melotti di Rovereto con “7 14 21 28”, uno spettacolo che il Corriere della Sera ha definito «[…] un furioso, geometrico e aritmetico cocktail di frammenti di personaggi persi in un bosco di ripetizioni, di tic, di ossessioni, di miserie, simile a quella favola senza lieto fine che è la nostra società».
Antonio Rezza rompe, irrompe, scheggia, frulla parole e scompiglia anime, strapazza il pubblico. È un fenomeno senza eguali che somiglia solo a sé stesso. È un performer anarchico e amabilmente scorretto, capace di travolgere il pubblico muovendosi nell’habitat disegnato da Flavia Mastrella. Parossistico e surreale, pantagruelico nel loro delirio cabalistico ben organizzato, in “7 14 21 28” Flavia Mastrella e Antonio Rezza, con il consueto sarcasmo diabolico, affrontano un tema a loro molto caro: l’uomo e la fatica di vivere. In questo caso sconfitto, tormentato, strepitante, senza dignità.
“7 14 21 28” mescola tutte le ossessioni, i punti di vista, le idiosincrasie del loro folgorante teatro: il gioco spiazzante sui numeri come simbolo di una realtà virtuale oppure solo repressa; l’invettiva e l’invenzione futurista o semplicemente le invenzioni con cui presentano una serie di quadri ferini e al fulmicotone a formare una sorta di galleria di personaggi orrendamente comici: il sadico papà sull’altalena, l’operaio precario, il principe zoppo in una danza macabra di umanità grottesca e struggente.
Il giorno seguente, venerdì 14 aprile (ore 20.30), Antonio Rezza e Flavia Mastrella saranno invece al Teatro SanbàPolis di Trento con “Fratto_X”, spettacolo travolgente e di grande impatto visivo.
Sul palco il performer piemontese è un ciclone di parole e movimenti, pronto a dar vita a personaggi strampalati che, con ritmo incessante, portano a riflettere su teatro, cinema, rapporti di coppia, amore e odio verso la società, muovendosi all’interno dell’habitat creato ancora una volta da Flavia Mastrella. Un’installazione che l’artista e scultrice laziale ha creato come conseguenza di una riflessione sul buio, riempiendo il palco con ostacoli da superare, scie luminose che si materializzano, e quella “X” fatta con teli che si tendono. «L’habitat Fratto_X è un impeto da suggestioni fotografiche – spiega Flavia Mastrella - Le immagini raccontano la strada che corre e l’impossibilità di agire. Scie luminose si materializzano con l’inquietante delicatezza dei fiori visti da vicino. E’ un ideogramma, insegue la leggera freschezza vibrante del tratto e il colore saturo dell’immagine in 3d. Una distesa di pelle calda organizza figure antropomorfe, sommerse dalla carne e dalla carnalità, vittime disponibili alla persuasione di massa. L’inutilità permea e comprime i personaggi che si affacciano da un divieto X. La Sedia, mezzo mutante color azzurro, pelle e ruggine, è presa in prestito dal teatro di narrazione. Il Telecomandato geneticamente alterato e il Miracolo dell’urbanizzazione sono sculture mobili dipendenti. La carcassa del guerriero viene riproposta come presenza epica solo nella forma e nell’atteggiamento».
Uno spettacolo surreale, provocatorio, che mette in luce tutto il talento di Antonio Rezza. «La manipolazione è alla base di un corretto stile di vita. – scrive lo stesso artista – Per l’ennesima volta si cambia forma attraverso la violenza espressiva. Mai come in questo caso o, per meglio dire, ancora come in questo caso, l’odio verso la mistificazione del teatro, del cinema, della letteratura, è implacabile. Il potere sta nel sopravvivere a chi muore. Noi siamo pronti a regnare. Bisognerebbe morire appena un po’ di più».
Può essere la follia così folle da generare un’equazione quasi perfetta? “Fratto_X” sembra dirci proprio questo: che la genialità scaturisce dalla più totale assenza di regole, quelle che ci diamo per vivere la realtà.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.centrosantachiara.it.
Ufficio stampa Centro servizi culturali S. Chiara
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