40.000 elettori del Comune di Trento nel 2015 rinunciarono al loro diritto e dovere di voto.
Questo il dato che dobbiamo sperare di recuperare, almeno in parte, nella tornata elettorale del 20 e 21 settembre. Se tra i motivi che avevano indotto queste persone a non recarsi alle urne c’era anche quello della mancanza di un’alternativa importante, più moderata e non legata alle ideologie, oggi questa scusa non c'è. Le alternative ci sono, forse anche troppe e tutte rispettabili, ma il progetto che si è creato attorno a Marcello Carli può rappresentare il cambiamento di cui Trento ha bisogno.
Avremo una coalizione di centrosinistra, che ha trovato apparente compattezza più per schierarsi contro qualcuno che per qualcosa. 8 liste che rappresentano 12 movimenti, all’interno dei quali vi sono delle anime e dei valori che francamente risulta difficile vedere accomunati tutti assieme. Diventa importante ricordare come già il sindaco uscente abbia dovuto faticare non poco, con mediazioni e rimpasti, per arrivare a fine legislatura con gli stessi protagonisti che si ripresentano ora sotto l’aurea del “vogliamoci tutti bene". Anche il programma propone molti punti già visti nel 2015 e addirittura nel 2009, anni in cui c’era anche il binomio sinergico con la Provincia.
Il centrodestra a traino leghista si presenta troppo legato ai movimenti nazionali, con l'unica lista civica legata al candidato sindaco, ma con capolista un'ex consigliera comunale da sempre vicina a Dellai. Progetto Trentino e AGIRE per il Trentino stanno percorrendo altre strade, La Civica non poteva soprassedere al trattamento umanamente discutibile riservato al precedente candidato sindaco, mentre gli Autonomisti Popolari sono rimasti con tre rappresentanti confluiti nella lista del sindaco.
Nel concreto, la proposta di Marcello Carli e delle liste AGIRE per il Trentino, Rinascimento Trento, e UDC che lo supportano, parla di città inclusiva, ma alcuni punti rispetto alle idee del centrosinistra vanno necessariamente rivisti, senza però arrivare a recintare piazza Dante come richiamato dalla parte opposta. Si parla di una riorganizzazione comunale, perché anche qui alcune cose devono essere riviste rispetto alle linee impartite dal centrosinistra, senza però arrivare a vedere teste che rotolano, come citato dal candidato del centrodestra. Si parla di grandi opere, quelle che il centrosinistra non è stato mai in grado di portare avanti concretamente, anche con aperture ai privati, ma attenzione a “stendere tappeti rossi agli investitori” come dichiarato dal rappresentante del centrodestra.
Un’alternativa seria che non si basa su ideologie o slogan preconfezionati ma su proposte e idee da condividere. Troppe volte abbiamo dovuto scegliere tra due opzioni vedendo poi che la soluzione migliore stava nel mezzo. L'alternativa stavolta c'è, ora è compito nostro, il 20 e 21 settembre, fare in modo che da alternativa diventi protagonista.
Mauro Corazza
Candidato e coordinatore cittadino AGIRE per il Trentino
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