Ho depositato un disegno di legge per istituire la figura del “Consigliere provinciale per i diritti delle persone con disabilità”. Il Consigliere si prefigura come un vero e proprio paladino delle rivendicazioni di individui con bisogni speciali, agendo con l’intento di conseguire un pieno e compiuto esercizio dei loro diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita sociale al fine di giungere ad una reale inclusione. La prospettiva è quella di creare un punto di riferimento capace di intercettare le esigenze delle persone con disabilità che svolga al contempo opera di suggerimento, controllo e vigilanza sull’attività della pubblica amministrazione e degli enti pubblici. La necessità di un Consigliere per i diritti delle persone con disabilità nasce da un’anomalia italiana: a fronte di una legislazione a tutela di individui con disabilità che in determinati ambiti è fra le più avanzate d’Europa, numerosi studi dimostrano come spesso le norme rimangano sostanzialmente inattuate sul lato pratico, causando disagi e portando a un’esclusione dalla vita sociale di questi soggetti con bisogni speciali.
Nell’articolato del disegno di legge (qui la relazione) è previsto che il Consigliere formuli proposte per l’implementazione di servizi a favore delle persone con disabilità e per assicurare criteri e modalità per l’attuazione, omogenea e uniforme sul territorio provinciale, degli interventi in materia di disabilità. Egli promuove la piena accessibilità dei servizi e delle prestazioni per la prevenzione, cura, riabilitazione e assistenza alle persone con disabilità e la loro completa integrazione sociale. A tal fine, in presenza di segnalazioni trasmesse direttamente dagli interessati o dalle associazioni che li rappresentano, il Consigliere può avanzare alle strutture provinciali, agli enti locali competenti o alle altre amministrazioni interessate, richieste di informazioni, proposte di soluzione bonaria, richieste di incontri con le persone coinvolte o le loro famiglie e ogni altra iniziativa o intervento volto a superare le situazioni problematiche che gli sono rappresentate. In caso di mancata collaborazione degli enti interessati o di ricevimento di informazioni che ritiene non congrue a giustificare la situazione di disagio della persona con disabilità o il malfunzionamento dei servizi, egli trasmette la propria segnalazione alla Giunta provinciale, al presidente della comunità, al consiglio comunale o agli organi di vertice di altre amministrazioni interessate. Per individuare le possibili criticità e le relative potenziali soluzioni nell’organizzazione e nella erogazione dei servizi alle persone con disabilità, il consigliere si confronta inoltre periodicamente con le associazioni rappresentative delle famiglie e con le rappresentanze delle categorie di imprese che erogano tali servizi.
Infine, il presente atto normativo promuove il “distretto per i diritti delle persone con disabilità” quale ambito territoriale in cui le attività economiche, sociali, educative e culturali sono svolte con modalità e contenuti volti a garantire ai disabili un miglioramento della qualità della vita, un migliore inserimento nella vita quotidiana e una maggiore possibilità di fruire delle opportunità offerte dall’ambiente che li circonda.
Cons. Alessia Ambrosi
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