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“Questo libro è tanti libri”, scrive in prefazione Lorena Isabellon, curatrice del libro ‘Le berceau. Ninne nanne della cultura alpina’ che sarà presentato venerdì 7 luglio alle 17 al METS-Museo etnografico trentino San Michele alla presenza: dell’ideatrice del volume, di Saverio Favre, dialettologo cultore della storia e delle tradizioni valdostane, di Rita Cristina Manfro, ricercatrice di Scienze Alpine, di Barbara Bernardi Gra Tonetti, referente del patrimonio MAV Museo dell’Artigianato Valdostano e di Lorenza Corradini, conservatrice del METS e autrice della parte sulle ninne nanne della tradizione trentina. L’appuntamento, particolarmente ricco culturalmente, vede la partecipazione di Medici con l'Africa Cuamm e il patrocinio di Nati per la musica. Nel corso dell’incontro ci sarà una proiezione dell’animazione di Andrea Foches “Die Grausteina”, racconto di Aristide Baragiola testo tratto da “Fiaba leggenda dell’Alta Valle del Fersina”, di Giuseppe Šebesta. Luca Faoro, conservatore del METS racconterà la piccola esposizione di culle, lettini e archetti, allestita per l’occasione. La psicologa, psicoterapeuta, musicoterapista Rosanna Vit presenterà testi che recuperano le ninne nanne e illustrerà gli aspetti educativi e sonori collegati alle stesse. William Ross Wallace ha scritto “La mano che fa dondolare la culla è la mano che regge il mondo”.
“La ninna nanna nella tradizione popolare trentina, anche nel contesto delle minoranze linguistiche, viene eseguita prevalentemente in forma di cantilena: lenta e monotona melodia che sfugge al canto e alla recita. Infatti la ninna nanna ha la funzione di calmare, rilassare e addormentare il lattante e il bambino nei primi anni di età. Si può presumibilmente affermare che lo stile ritmico e melodico della ninna nanna sia universale”, così scrive Lorenza Corradini conservatrice al METS-Museo etnografico trentino San Michele.
“È innanzitutto un appassionato racconto che mette in primo piano la ninna nanna della cultura alpina - scrive ancora Lorena Isabellon nella prefazione del volume - ovvero un concentrato poetico e favolistico che riecheggia da piccole e grandi realtà dei confini d’Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria, Slovenia e Ungheria proponendo una riflessione sulla natura umana e sulla felicità di essere madre. Le Berceau - continua la curatrice del libro - si pone come un incontro tra cultura artistica-letteraria e storia due universi complementari in grado di descrivere, da prospettive diverse … la realtà dell’amore materno e di restituircene immagini che costituiscono ‘vette dell’anima e del pensiero’.
Il libro contiene gli scritti di 14 studiosi; fra disegni, dipinti, fotografie e sculture sono 162 le opere d’arte contenute, 34 le ninne nanne trascritte, 58 le foto di culle d’epoca. Hanno aderito Musei e Centri culturali dell’arco alpino di: Austria, Francia, Germania, Italia, Lichtenstein, Slovenia, Svizzera e Ungheria.
Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto all’Associazione Medici con l'Africa Cuamm.
Ufficio stampa METS-Museo etnografico trentino San Michele
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