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Gioco-performance dove spettatori e spettatrici sono protagonisti insieme alle persone di cui si raccontano le storie. Un’occasione per mettersi alla prova e sperimentare cosa vuol dire essere trentini e trentine del terzo millennio. Uno sguardo alla nuova “trentinità”, nutrita anche da persone native del posto ma discendenti da persone non autoctone o migrate in Trentino nel corso della loro vita. Il progetto è supportato da Fondazione Caritro e dall’Ufficio cultura PaT
Debutto domenica 26 febbraio alle 16 e in replica alle 18 al Teatro di Gardolo. Prenotazioni: www.teatroovunque.it e sui canali social delle associazioni coinvolte.
Cinque storie, cinque tavoli da gioco per mettersi alla prova e scoprire qualcosa di più sulle persone che vivono accanto a noi. Per capire che la diversità può essere fonte di ostacoli, ma anche opportunità di crescita personale e collettiva. È con questo spirito che nasce Con-Tatto, gioco spettacolo interattivo promosso dalla compagnia teatrale e associazione di volontariato culturale Teatroovunque, in collaborazione con lo Sportello Antidiscriminazioni e il Centro Cultura Fotografica di Trento.
Il progetto ruota attorno alla voglia di far emergere storie di cittadine e cittadini nati in Trentino da genitori migranti, oppure, di persone non autoctone che hanno dovuto o voluto lasciare la propria terra di origine per costruirsi una vita qui. Narrazioni da cui emergono stereotipi, pregiudizi, ostacoli, fatica ma anche incontri, storie di vittorie, amore e amicizia, di arricchimento reciproco e di confronto. Preziose esperienze di vita raccolte e rimontate per restituire alla cittadinanza spunti di riflessione sulla capacità di mettersi in relazione con gli altri.
CON-TATTO è uno spettacolo, ma è anche un gioco interattivo, in cui gli spettatori e le spettatrici diventano co-protagonisti. Divisi in squadre, in cinque diversi tavoli da gioco, i partecipanti sono invitati a misurarsi in semplici giochi che ruotano attorno alle esperienze di vita raccolte e rielaborate da Teatroovunque. Lo spettacolo durerà circa un’ora e i cinque giochi si svolgeranno in contemporanea: “Il giro del mondo in 58 domande”, “Aggiungi un posto a tavola”, “Questo matrimonio non s’ha da fare”, “Partiamo?”, “La ruota dei mestieri”. Ogni percorso gioco dura circa un’ora, con la possibilità di ripetere l’esperienza in una replica successiva, cimentandosi in un tavolo/storia diverso.
Il debutto sarà domenica prossima, 26 febbraio alle 16 e in replica alle 18 al Teatro Cona di Gardolo. Sono già previste repliche nelle prossime settimane. La partecipazione al gioco-spettacolo è gratuita e sono benvenuti i gruppi di amici e amiche. È sufficiente prenotare il proprio posto sul sito di TeatroOvunque (www.teatroovunque.it) e sulle pagine social dello Sportello Antidiscriminazioni e del Centro di Cultura Fotografica. È possibile anche presentarsi direttamente allo spettacolo.
IL PROGETTO – «Undici persone: le abbiamo incontrate, ascoltate. Ci hanno svelato chi sono, da dove vengono, cosa hanno lasciato e cosa hanno costruito. Proprio attraverso le loro storie si è sviluppato il progetto Con-Tatto, il gioco-spettacolo che permette di entrare in relazione con le voci, le esperienze di vita, gli ostacoli e le vittorie di persone nate qui ma da genitori non autoctoni oppure migrate in Trentino nel corso del tempo. Persone che contribuiscono silenziosamente a preservare tratti socioculturali e socioeconomici locali. Vivono e agiscono sul territorio con l’obiettivo di guadagnarsi un posto dove sentirsi a proprio agio ma, allo stesso tempo, lo arricchiscono». Così si legge nella presentazione dello spettacolo, affidata alla compagnia e alle associazioni che hanno collaborato al progetto, che punta a generare consapevolezza e atteggiamenti positivi nel pubblico.
Proposto dallo Sportello Antidiscriminazioni di Trento e subito abbracciato da Teatro Ovunque (capofila del progetto) e dal Centro di Cultura Fotografica, il progetto vuole contribuire al processo di costruzione di una società trentina inclusiva. Ma anche mettere al centro persone che raramente hanno la possibilità di auto-rappresentarsi, nonostante agiscano in modo attivo nella comunità. Un racconto che porta alla luce molti luoghi comuni e stereotipi che la popolazione di maggioranza trentina a volte ancora applica negli atteggiamenti o discorsi a loro rivolti.
I protagonisti e le protagoniste delle storie sono stati coinvolti dallo Sportello Antidiscriminazioni di Trento che, nelle loro storie, ha visto esperienze molto comuni ma taciute di persone che partecipano ai processi di costruzione dell’identità trentina in un processo di rigenerazione culturale che, contrariamente alle narrative dominanti, non cancella ciò che esiste a livello locale ma lo preserva e arricchisce.
Il gioco-spettacolo è stato ideato da Maura Pettorruso, che ha curato anche la regia e ha curato le interviste a undici persone straniere residenti in Trentino. La realizzazione del gioco e il lavoro sulle storie è stato condotto insieme alla compagnia Teatroovunque: Elena Adami, Manuela Broseghini, Giorgia Caldini, Marina Cindolo, Sara Slomp, Alessandra Saletti e Giacomo Sicuro. Hanno partecipato alla realizzazione anche i volontari delle associazioni coinvolte.
Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Caritro nell’ambito del terzo bando per il volontariato culturale 2021 ed è stato supportato dalla Provincia autonoma di Trento attraverso l’Ufficio Cultura.
LA MOSTRA FOTOGRAFICA – «Sin da principio il linguaggio per immagini è stato parte integrante del progetto per la sua capacità di alimentare significati ed emozioni nel percorso di avvicinamento e conoscenza delle storie di vita raccontate. Ciascuna linea narrativa, dunque, è rappresentata anche attraverso le video interviste e una mostra fotografica che ritrae i protagonisti e le protagoniste nei luoghi del territorio divenuti per loro significativi» spiegano dal Centro Cultura Fotografica di Trento (www.ccftrento.it) che ha realizzato la mostra curata da Adriano Frisanco. Le fotografie sono state realizzate da Angela Marra, Lorenza Panizza, Cristiana Pivari, Flavio Maria Caligiuri, Fabio Torboli, Tommaso Bertoldi, Carmelo Urgesi e Giacomo Porta. La mostra sarà parte integrante della prima e delle successive repliche.
Ufficio stampa Teatroovunque
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